Se Schio ha deciso di puntare sulla Fabbrica Alta, Santorso rilancia con Villa Rossi.

C’è tempo fino al 31 maggio per votare via mail e segnalare lo storico edificio al Governo, nell’ambito del progetto di recupero dei luoghi del cuore. Da Roma infatti è previsto lo stanziamento di 150 milioni di euro per restaurare edifici-simbolo di molte città che, a causa della mancanza di fondi, rischiano di cadere nel degrado.

L’amministrazione comunale di Santorso ha deciso di giocarsela puntando su Villa Rossi, che, con il suo parco appena rinnovato e dotato di un percorso multimediale, rappresenta un patrimonio inestimabile per l’Alto Vicentino e deve essere recuperato e messo a disposizione del territorio.
Si vota via mail, scrivendo all’indirizzo bellezza@governo.it
Sarà una commissione scelta ad hoc a valutare a quali progetti assegnare le risorse, entro il 10 agosto prossimo.
Per facilitare quanti vogliono sostenere Villa Rossi, l’amministrazione comunale ha predisposto il seguente testo in bozza (chi lo desidera lo può modificare) da copiare, incollare in una mail, firmare e inoltrare a bellezza@governo.it

Buongiorno,

con riferimento all’iniziativa in oggetto, intendo segnalare uno dei luoghi simbolo dell’Altovicentino e di Santorso: Villa Rossi, residenza del senatore Alessandro Rossi che nell’Ottocento ha dato il via al primo sviluppo industriale veneto.

Il territorio Altovicentino ospita una delle più vaste aree industriali del nord Italia; disteso sui territori di diversi Comuni, il tessuto produttivo locale è caratterizzato prevalentemente da piccole e medie imprese manifatturiere, con alcuni significativi esempi di eccellenza. L’industrializzazione dell’Altovicentino, però, non è riconducibile soltanto al modello dei distretti industriali veneti, protagonisti negli anni Ottanta e Novanta del XX secolo di un dinamismo studiato in tutto il mondo, ma ha anche lontane radici storiche che affondano nella tradizione tessile progettata e realizzata da imprenditori come Alessandro Rossi. In questo senso, il complesso industriale territoriale rappresenta un interessante intreccio tra tradizione e innovazione, esperienza storica e nuova imprenditorialità.

All’interno di questo ragionamento, appare interessante recuperare e valorizzare “il maestoso complesso di villa-parco Rossi, con annessa Chiesetta di S. Spirito e podere modello dotato di una Scuola di orticoltura e pomologia, [che] si colloca a metà strada tra i due centri industriali di Schio e Piovene Rocchette. Si tratta di un’operazione culturale e urbanistica raffinata che si poté concretizzare per la capacità organizzativa del committente, Alessandro Rossi, e per la sensibilità e competenza artistica del progettista, Antonio Caregaro Negrin” (Bernardetta Ricatti, http://www.schioindustrialheritage.it/it/page_59.html).

Cordiali saluti

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