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Santorso. Chi è la ragazza del ritratto? Alla ricerca di una identità perduta dal 1917

A Santorso arriva un ‘Chi l’ha visto?’ in piena regola ma lungo cento anni, una storia tutta da scrivere dipinta da un soldato artista durante il primo conflitto bellico, nascosta fino ad oggi nel volto intenso di una misteriosa ragazza del paese, di cui nessuno conosce il nome.

 

Chi era la ragazza? Come visse la sua giovinezza? Rimase a Santorso, si sposò, visse a lungo o fu una delle numerose vittime di guerra? C’è qualcuno che lo vuole scoprire a tutti i costi con l’aiuto degli abitanti del paese. Chi dice che tra di loro non ci sia ancora qualche discendente della ragazza, che di lei conserva ancora una foto nel cassetto?

 

A promuovere la ricerca dell’identità perduta, in un binomio particolarissimo di arte e guerra, è il gruppo AVVI (Attraverso le valli dell’Alto Vicentino), un team di tecnici professionisti che da alcuni anni sta sostenendo in chiave di marketing territoriale la Valdastico e la Val Posina, e da oltre un anno attivo anche nelle ricerche storiche nell’ambito del Centenario.

 

Di grande valore documentario è stata la recente scoperta di materiale fotografico inedito, di disegni e mappe, relativi alla zona della valle dell’Astico, in particolare di Meda di Velo, rinvenuti all’ISCAG, il museo del Genio militare di Roma, che testimoniano il grande lavoro di fortificazione che il Genio fece nel periodo della Strafexpedition, la terribile offensiva dell’esercito austro-ungarico del 1916.

 

Come la storia inizi nei cantieri di guerra di Meda per approdare, dopo una appassionante ricerca, a Santorso, è presto detto. Dopo un anno passato ad interpretare mappe e schizzi di trincee i tecnici di AVVI hanno deciso di mettere in luce un aspetto dei disegni che nessuno prima aveva mai notato, e cioè che gli schizzi trovati erano di una bellezza incredibile, quasi fossero semplicemente dei disegni artistici, non finalizzati alla guerra, piccole opere d’arte più che rappresentazioni di cantieri di guerra, fatti da un soldato ‘dalla mano felice’.

 

‘Concentrati sull’aspetto militare della guerra – raccontano i ricercatori di AVVI – per alcuni mesi abbiamo lasciato nel limbo la questione fino a che, cercando di risalire alle persone presenti nel cantiere di guerra di Meda, ci siamo imbattuti nel sottotenente Carlo Cesare Ferro Milone’.

 

Grande è stata la sorpresa dei ricercatori quando hanno scoperto che il soldato Milone era un pittore affermato del primo decennio del ‘900, professore all’Accademia di Torino dal 1910, e addirittura artista alla corte del re del Siam, dove approdò dopo la guerra e disegnando perfino i ritratti della casa regnante sui francobolli, prima di morire prematuramente per un incidente automobilistico nel 1934. Ad aggiungere nuova linfa alla ricerca un’altra scoperta: il figlio dell’artista, Francesco Ferro Milone, medico primario, risiede a Vicenza. Ed è proprio a casa del figlio che i ricercatori hanno potuto consultare una raccolta di riproduzioni delle opere dell’artista pubblicato postumo nel 1935. E all’interno vi hanno trovato anche la riproduzione della tela ‘Ragazza di Santorso’, ancora di proprietà dei familiari.

 

Per dare un nome al volto misterioso il gruppo , in collaborazione con il comune di Santorso, ha visto necessario coinvolgere la popolazione nell’iniziativa ‘Alla ricerca di una identità’. I tecnici saranno presenti con due pannelli espositivi sulla vicenda dell’artista nelle due mostre di Santorso ‘L’arte nella Grande guerra’ e ‘Mostra sulla Strafexpedition tra la Valdastico e la Val Posina’ dal 15 al 26 maggio in Biblioteca civica. I pannelli della ragazza misteriosa saranno trasferiti poi fino al 5 giugno alla sagra di Meda, posizionati accanto ai 16 pannelli delle ricerche di Meda.

 

Un modo per seguire, per i ricercatori di AVVI, ‘le tracce indelebili’ lasciate nel paesaggio dal primo conflitto, ma anche per far tornare a galla tutta quella serie di rapporti umani mai scritti, a volte dipinti, nati anche da un avvenimento così atrocemente doloroso.

Il team AVVI è così composto: Giorgio Crestanello, geometra, Teresa Dardo, Manola Caselin, Robert Maddalena, architetti, Stefano Lovat, agronomo, Eric Pavan, geologo. Per info: 0445/390648-362631 – info@avvi.ithttps://www.facebook.com/progetto.avvi/?fref=ts

 

Marta Boriero