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Santorso. Appuntamento rimandato 5 volte. La visita a mezzanotte in un ospedale ‘fantasma’

Quando per la quinta volta in un giorno le hanno detto “dobbiamo spostare a più tardi la sua visita programmata per oggi”, credeva fosse uno scherzo. E invece era prassi, così come è considerata prassi andare in ospedale a mezzanotte per farsi una risonanza magnetica.

La ‘denuncia’ arriva da una 48enne di Schio, che aveva appuntamento giovedì scorso alle 8.30 per un esame urgente.

“Soffro di cervicale e da un mese ero prenotata in radiologia – ha spiegato T.C., impiegata – La mia era considerata una priorità e già il fatto di avere avuto l’appuntamento dopo un mese mi pareva strano. Comunque non c’erano alternative”.

Nessuna polemica da parte della donna, solo incredulità quando, a poche ore dall’esame, dall’ospedale di Santorso è arrivata la prima telefonata: “Venga alle 13.30 perché ci sono alcuni pazienti ricoverati che hanno la priorità”. Un altro ‘sì’ dalla scledense, e poi un altro alla richiesta di ri-spostare l’appuntamento alle 19.30 e poi alle 20.30. “Quando ho chiesto spiegazioni mi hanno risposto che il macchinario era rotto – ha sottolineato T.C. – e alla fine mi hanno detto di andare a mezzanotte, altrimenti saremmo passati a fine settembre. Per fortuna era una giornata di ferie”.

Innervosita per la situazione, la donna è andata in ospedale per la risonanza magnetica. “Trovo assurdo aver avuto l’appuntamento un mese prima e ritrovarmi a dover andare a mezzanotte – ha raccontato – Quando sono arrivata mi sono ritrovata l’ospedale completamente deserto. Alla reception una persona dormiva e io non avevo idea di dove dovevo andare. Per non disturbare ho cercato di arrangiarmi, ma non riuscivo a capire la direzione da seguire. Mi sono orientata seguendo alcune voci che sentivo in lontananza. Un’infermiera mi ha accompagnata – ha continuato la donna – ma nei corridoi non c’era nessuno. Ho avuto paura, soprattutto perché mi sono resa conto che chiunque sarebbe potuto entrare, per chissà quali intenzioni. Sono sicura che ci siano telecamere, ma se una persona ha brutti propositi, lì avrebbe avuto libero accesso. Appena finita la risonanza – ha concluso – me ne sono andata dall’ospedale a tutta velocità. Dicono che il servizio notturno sia un fiore all’occhiello di Santorso, ma secondo me è terribile ritrovarsi in una struttura così grande, in piena notte, completamente soli”.

A.B.