“Se l’emergenza profughi prosegue di questo passo andiamo incontro ad un autunno difficile e carico di tensioni sociali. Renzi deve smetterla di dire stupidaggini”.
Le parole che Achille Variati, presidente della Provincia di Vicenza, ha diretto al Prefetto Eugenio Soldà in virtù della sua carica di rappresentante dello Stato, hanno fatto capire chiaramente in che direzione sfocerà il ‘problema della gestione dei profughi’.
Sì all’accoglienza, perché davanti alle emergenze non ci si può girare dall’altra parte e un ‘no’ assoluto all’avversione preconcetta. Ma attenzione, per Variati “Il Governo deve cambiare le regole, tutelare i cittadini e garantire la sicurezza, il rispetto della legge e le espulsioni immediate”.
All’incontro organizzato questa mattina dal Sindaco Franco Balzi alla Casa del Custode, con il Prefetto di Vicenza e molte altre autorità e rappresentanze delle istituzioni, Achille Variati si è rivolto a Soldà chiedendogli di intercedere direttamente con il Governo e con il Ministero dell’Interno per evitare ‘un autunno decisamente caldo’.
Il primo cittadino di Vicenza si è dimostrato incerto davanti alla proposta del progetto Sprar, che prevede l’assegnazione ai Comuni di un profugo ogni mille abitanti perché, si è chiesto “Una volta esaurito il numero previsto, ci sono garanzie che non ne arrivino altri?” La preoccupazione che Variati ha messo in evidenza è che si rischi di sottoscrivere un documento fittizio, che non garantisce uno stop entro certi limiti all’emergenza profughi ed eventualmente rischia di ‘scaricare’ il problema su Comuni che si astengono dalla collaborazione.
Ma l’accusa principale di Variati è diretta a Roma e in particolar modo al Presidente del Consiglio Matteo Renzi accusato, sul tema, di “dire stupidaggini”.
Il problema principale secondo Variati è che per lo stato italiano, i semplici controlli dei profughi sono sinonimo di accoglienza. “Indipendentemente da chi sono e da cosa scappano – ha spiegato Variati – noi li accogliamo. La maggior parte dei profughi non ha diritto di asilo, per cui i controlli dovrebbero essere fatti in Africa e, nei casi opportuni, impedire le partenze”.
E poi c’è la debolezza dello stato, che ha regole a maglie troppo larghe e nessun cavillo serio a cui appellarsi. “Quando un profugo viene sorpreso a delinquere deve essere espulso – ha sottolineato Variati – e molti di loro sono perfino disertori nel loro paese e scappano solo dalla miseria, ma non dalla guerra. Facciamo credere a queste persone di essere arrivate nell’Eldorado, ma l’Italia non è così. E poi rimane il problema del futuro – ha continuato – Sono persone che non hanno il nostro concetto di lavoro, non sono preparati. Non saranno in grado di integrarsi e finiranno nelle mani della malavita”.
Secondo il primo cittadino di Vicenza, di questo passo si va verso la paralisi. “35 euro al giorno cominciano a pesare anche allo Stato – ha commentato – e i costi non sono solo questi. Ma riguardano anche le Ulss e le forze dell’ordine, chiamate a vigilare su situazioni di emergenza continua. In Italia molti cittadini non hanno la corrente perché non possono pagare le bollette e i confronti con i migranti, che hanno vitto e alloggio pagato, sono inevitabili”.
E poi la stoccata finale a Renzi e la richiesta esplicita al Prefetto. “Sul tema profughi il Presidente del Consiglio dice sciocchezze. Sbaglia a voler scavalcare i Prefetti rivolgendosi direttamente ai Sindaci”, ha sottolineato Variati. E poi rivolto al Prefetto Soldà: “Se firma il protocollo che prevede un profugo ogni mille abitanti, ci promette che rispetterà quanto ha sottoscritto?”
A.B.