L’Associazione dei Medici per l’Ambiente (ISDE Italia) esprime totale dissenso per quanto riportato dai media circa la posizione di Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) attraverso un comunicato stampa – di cui non esiste traccia nel sito Web istituzionale – sulle presunta utilità ed innocuità degli inceneritori di 3° generazione. Le affermazioni fatte appaiono superficiali, non sostenute da evidenze scientifiche e finalizzate a “promuovere” una pratica che la comunità scientifica continua a identificare come a rischio sanitario. L’ipotesi che raccolte differenziate oltre il 60% siano inefficaci è smentita nei fatti da numerose realtà nazionali ed internazionali in cui la quota di rifiuto secco indifferenziato è ormai inferiore ai 50 kg/anno ed i materiali riciclati sono oltre l’80% perché, al di là della raccolta differenziata, ciò che conta davvero è il recupero reale della materia. Anche il presunto bilancio energetico positivo proveniente dall’incenerimento è ampiamente smentito da studi che valutano il ciclo di vita dei materiali. Del tutto fuori luogo appaiono le affermazioni circa l’innocuità degli impianti di 3° generazione ed i riferimenti al “Moniter” non rispettano le reali conclusioni di quello studio. Numerose evidenze nella letteratura nazionale ed internazionale documentano incrementi del rischio ambientale e sanitario legati all’incenerimento industriale dei rifiuti anche quando questo avviene in impianti di ultima generazione ed anche il Moniter ha dimostrato con chiarezza un aumentato rischio di aborti spontanei e di nascite pre-termine nelle popolazioni esposte alle emissioni degli inceneritori. Affermazioni come quelle presenti nella nota stampa divulgata servono solo a fare ulteriormente diminuire la fiducia delle Comunità nei confronti delle Istituzioni volte a tutelare la salute. La vera emergenza è creata dagli impianti di incenerimento che, se realizzati, oltre a generare conseguenze sanitarie, necessitano di essere alimentati per molti anni con grandissime quantità di rifiuti, impedendo l’attuarsi di quella virtuosa gestione dei materiali indicata come obiettivo prioritario dalla Comunità Europea e dalla normativa vigente. Ci si aspetterebbe piuttosto dalla SItI una presa di posizione forte sulla mancata attuazione dell’obiettivo prioritario della normativa sui rifiuti sia pregressa che attuale (ridurre la loro produzione), sul mancato raggiungimento degli obiettivi posti per la raccolta differenziata e la valorizzazione delle raccomandazioni dell’OMS per una strategia nella raccolta dei rifiuti che non crei “ulteriore ISDE Italia 17 Agosto 2016 domanda di incenerimento” ed ispirata ad “un approccio di precauzione a proposito della creazione di nuovi impianti”, come riportato nelle conclusioni del rapporto Moniter. ISDE Italia, che da decenni si occupa del problema della gestione dei rifiuti, auspica che si possa arrivare al più presto ad un confronto pubblico su basi scientifiche con chi ha visioni diverse, perché il problema della gestione dei rifiuti è troppo importante per essere “liquidato” così superficialmente.
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