Un pò di regola ci voleva e la Regione è corsa ai ripari per evitare concorrenza sleale, che aveva esasperato qualcuno.

La giunta regionale ha approvato un provvedimento con cui stabilisce le linee guida destinate ai Comuni per la calendarizzazione e programmazione delle sagre e delle fiere in cui viene svolta anche attività temporanea di somministrazione di alimenti e bevande.. Lo comunica l’assessore regionale allo sviluppo economico e al commercio Roberto Marcato.

 

La materia è regolamentata da una legge regionale del 2007 (n. 29), nel rispetto della normativa europea, delle disposizioni statali in materia di tutela della concorrenza, dell’ordine pubblico e della tutela della salute del consumatore. La normativa assoggetta lo svolgimento dell’attività temporanea di somministrazione di alimenti e bevande alla segnalazione di inizio attività e, con particolare riferimento all’attività temporanea in occasione di sagre, fiere e manifestazioni di carattere religioso, benefico e politico, al rispetto delle norme in materia igienicosanitaria e di sicurezza afferenti ai locali e alle superfici aperte al pubblico, attrezzati per il consumo sul posto.

 

“L’introduzione della segnalazione di inizio attività in luogo dell’autorizzazione – spiega Marcato – ha reso maggiormente difficoltosa l’attività di controllo igienico-sanitario e di sicurezza da parte dei comuni e, conseguentemente, ha contribuito a determinare possibili situazioni di concorrenza sleale nei confronti degli operatori del settore. Al fine di perseguire lo sviluppo e l’innovazione del settore della somministrazione di alimenti e bevande in armonia con le altre attività economiche e per uniformare la disciplina delle manifestazioni temporanee a livello regionale sono quindi state individuate specifiche linee guida rivolte ai comuni per calendarizzare le sagre e le fiere, pubblicizzarne le date e le modalità di svolgimento a livello regionale, valorizzando le vocazioni territoriali, lo sviluppo e l’integrazione dell’identità regionale quali espressioni del patrimonio storico, sociale e culturale delle comunità del Veneto.

 

“I contenuti – conclude Marcato – sono stati condivisi con le Associazioni maggiormente rappresentative a livello regionale in materia di commercio e somministrazione di alimenti e bevande e con il Comitato veneto dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia”

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