Il Tar del Veneto ha respinto il ricorso fatto alcuni mesi fa dai bed&breakfast ubicati nei comuni ad alta presenza turistica contro la delibera regionale che li considera a tutti gli effetti attività di impresa. E come tali li vuole sottoporre agli obblighi e alle norme previsti per tutte le attività imprenditoriali del turismo.
E’ soddisfatto Federico Caner, assessore al turismo della Regione Veneto, per la duplice sentenza con cui i giudici della terza sezione del tribunale amministrativo regionale per il Veneto, presieduta da Oria Settesoldi, hanno respinto i ricorsi presentati da due associazioni, la Bed & Breakfast di Verona e Provincia e A.B.B.A.V di Venezia, in merito alla delibera 498 del 19 aprile 2016, e alla relativa legge di riferimento (la 11 del 2013), che rappresenta la normativa-quadro per il turismo in Veneto.
La delibera aveva stabilito che i b&b nei venti comuni ad alta densità turistica del Veneto (Venezia, Cavallino-Treporti, San Michele al Tagliamento. Jesolo, Caorle, Lazise, Peschiera del Garda, Bardolino, Abano Terme, Padova, Chioggia, Rosolina, Cortina d’Ampezzo, Malcesine, Castelnuovo del Garda, Montegrotto Terme, Garda, Eraclea e Vicenza) costituiscono attività d’impresa, e come tali devono essere considerati ai fini fiscali e dell’applicazione delle normative di sicurezza e di igiene previste per tutte le imprese turistiche. Le due associazioni di titolari b&b ne avevano contestato la differenziazione determinata dalla mera ubicazione, e non per le caratteristiche intrinseche dell’attività imprenditoriale.
‘Avevamo visto giusto e gli atti assunti dalla giunta regionale si dimostrano coerenti e trovano conferma in sede di giudizio amministrativo – ha commentato Caner – I b&b sono strutture recettive diffuse e molto importanti nel sistema dell’accoglienza turistica del Veneto e come tali vanno considerati’.