Insulti di una volgarità inaudita e totale mancanza di rispetto sono quanto è stato riservato attraverso i suoi due profili Facebook ad Adelina Putin, nota deejay dell’Alto Vicentino e candidata a consigliere regionale con Fratelli d’Italia,  alle elezioni del prossimo 31 maggio. Putin, che proprio oggi ha avuto gli onori della cronaca nazionale per il suo nome importante, non ha voglia di parlare e di commentare quanto l’ha offesa e oltraggiata come donna. Ma quei commenti sul social network sono davvero troppo, anche per chi non è passata alle vie legali limitandosi a cancellare quelle ‘porcherie’, che nessuno meriterebbe.

La cosa che colpiva dei commenti era che nessuno metteva in discussione la preparazione politica di Adelina Putin, che vuole tentare la scalata alla Regione ammettendo per prima di non possedere esperienza.  Gli insulti rivolti alla popolare dj sono di carattere strettamente personale e toccano la sfera (volgare) uomo-donna, che è quanto di più antipatico si debba affrontare nel contesto di una sfida politica o lavorativa. Qualcosa con cui Adelina non avrebbe mai immaginato di dover fare i conti dato che, nella sua presentazione, accennava ad eventuali reazioni che potessero riguardare la sua esuberanza ed il suo imponente aspetto fisico, che spesso costa caro a chi viene frettolosamente giudicato per come appare e non per  come è. Come giudicare un regalo dalla  scatola  e non per il contenuto.

Attraverso il social network, Adelina è stata apostrofata con termini che danno il voltastomaco. Nessun padre, fratello o fidanzato rimarrebbe inerme davanti a tanta volgarità. Per fortuna è arrivata anche la solidarietà e non solo del genere maschile a cui tanto piace. In suo soccorso, anche tante donne, che non possono tollerare certi ‘maschilismi’ da età della pietra. Le parole forti e brutali ricevute, sono state cancellate da Adelina con un misto di impeto ed eleganza. E’ infatti così che ha risposto ai bulli di facebook che l’hanno massacrata, dando prova di superiorità e saggezza femminile. Un uomo, al suo posto, si sarebbe preso la briga di annotarsi nome e cognome dei ‘leoni del web’. Nel miglior caso li avrebbe denunciati. Altrimenti li avrebbe aspettati sotto casa.

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Le offese ad Adelina  Putin (provenienti tutte, tranne una, da uomini) sono emblematiche. Una bella donna decide di candidarsi alle elezioni perché ha voglia di impegnarsi per un progetto in cui crede. A oggi, la Putin è sempre stata fedele alla stessa corrente politica, non ha percepito stipendio dalle tasche dei cittadini e ha dichiarato senza mezzi termini di volersi fare portavoce delle istanze di chi vorrà affidarle qualche compito, affrontando gli avversari con assoluto fair play. Come mai, nelle bacheche Facebook dei suoi antagonisti uomini non c’è traccia di offese personali o di inviti a mettersi in posizioni adatte ad altri contesti? E perchè nessun politico-uomo viene attaccato se posta sui social la sua passione per il calcio mentre a una donna non è permesso dichiarare se va dall’estetista?

Qualche giorno fa, durante una chiacchierata nel mezzo di una pausa in radio,  Adelina Putin aveva detto: “A una donna è concesso solo di fare l’oca. Se tiri fuori il cervello, tanto o poco che sia, dai fastidio. Dobbiamo sempre faticare come pazze per dimostrare cose che agli uomini vengono riconosciute come acquisite dalla nascita. Ma ormai l’abbiamo capito. Anche se è faticoso sgomitare, non dobbiamo mai smettere di farlo”.

Anna Bianchini

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