Se la grande maggioranza dei Sindaci dell’Alto Vicentino ha deciso compatta di firmare il protocollo d’accoglienza diffusa dei profughi, forse così tanto “schifo” non fa.
Le parole che Alessandro Gori, capogruppo della Lega Nord nel consiglio comunale di Schio, ha pronunciato durante l’accesa seduta di ieri, non sono piaciute a qualche Sindaco. Nessuno scontro comunque e nessun attacco a Gori o al suo Sindaco Valter Orsi, che al momento non ha siglato il documento. Solo alcune specifiche, per spiegare una scelta che, condivisa o meno, sta tentando di aiutare l’Alto Vicentino a trovare il modo giusto per accogliere lo straniero che, piaccia o meno, arriverà.
Franco Balzi, Sindaco di Santorso e ideatore del protocollo, ha commentato lo sfogo di Gori con savoir faire: “Il testo e i contenuti del documento non mi sono stati contestati da nessuno finora. E’ la prima volta che sento parlare di una brutta stesura del testo e mi sembra strano. Le opinioni sono libere – ha continuato – però, oltre e me a una dirigente che mi ha aiutato a dare inizio al testo, poi lo hanno visto anche 4 presidenti della Conferenza dei Sindaci e il Prefetto. Il documento, che ha tratto ispirazione dal Progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) è infine andato al Ministero dell’Interno dove è stato utilizzato come ‘bozza’ da copiare in altri territori. I contenuti si possono condividere o no. Mi permetto però di contraddire Orsi in una cosa: non è vero che, in base al protocollo, i Comuni dovranno usare personale e spendere soldi per la gestione dei profughi. Sono interamente a carico delle cooperative o associazioni. Il protocollo – ha concluso – è solo una garanzia per i cittadini e permette ai Sindaci di controllare e gestire la situazione nella loro città”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Marco Sandonà, Sindaco di Caltrano, che ha commentato: “Piaccia o no, il protocollo
Anche Sandro Maculan, Sindaco di Zugliano, difende il protocollo, che ha firmato considerandolo un “atto di buon senso”. “Possiamo continuare a discutere e speculare all’infinito sulla vicenda profughi – ha esordito – A me questo non interessa, abbiamo bisogno di ben altro. Possiamo parlare di politica a livello nazionale e internazionale, rimane il
Anna Bianchini