A Posina rinasce Malga Campiglia. 220mila euro che arrivano dalla Regione Veneto hanno dato la possibilità al Comune di rimettere in sesto la struttura, da sempre considerata un punto di riferimento sia per gli amanti della montagna che per i ‘montanari doc’.
I lavori di ristrutturazione della famosa malga, che si trova vicino a Bocchetta Campiglia, alla partenza della Strada delle 52 Gallerie del Pasubio, sono in corso da inizio luglio e termineranno a probabilmente entro la fine di agosto.
In occasione dei lavori di sistemazione della strada forestale che da Passo Xomo passa per l’Osservatorio Tron, la rivalutazione di Malga Campiglia è sembrata una cosa dovuta.
“E’ una malga importante per il territorio – ha spiegato Andrea Cecchellero, Sindaco di Posina – che sorge in una location strategica per il territorio sia dal punto di vista turistico che da quello montano”.
Malga Campiglia infatti è da tutti conosciuta in zona non solo nel Comune di Posina, ma sull’intero territorio dell’Alto Vicentino. Da tempo l’immobile necessitava di un intervento per essere riportato a nuovo e grazie all’intervento economico di Venezia, l’amministrazione comunale ha dato il via ai lavori.
“Sono lavori che interessano una zona ampia – ha spiegato Cecchellero – In malga stiamo recuperando una vecchia stalla dove verrà messo a nuovo un locale con bagni pubblici, sala riunioni incontri su tematiche montagna e soppalco che sarà adibito a bivacco per accogliere i passanti di emergenza. Nelle vicinanze è stata anche recuperata una piccola ‘porcilaia’, il così detto ‘salotto del mas-cio’, che diventerà un punto di osservazione per la flora e la fauna alpina”.
Il recupero di Malga Campiglia è stato fortemente voluto dal primo cittadino di Posina.
“La Malga si trova in un punto strategico – ha sottolineato Cecchellero – perché sorge sulla Strada degli Scarrubi, sulla via del ritorno dalla Strada delle 52 Gallerie. La Malga andava valorizzata sia dal punto di vista agricolo che culturale – ha concluso – infatti sarà utilizzata anche come osservatorio per la vita della montagna e per finalità didattiche per le scuole”.