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Piovene. Guerra alla colonia felina delle Cave. L’appello di chi si prende cura dei gatti abbandonati

Capita che la gente abbandoni i gatti proprio lì alle Cave, nella colonia felina di via F.lli Martini che da qualche anno è ormai una istituzione a Piovene, vicina al centro abitato ma a ridosso del bosco, e ritrovo naturale dei randagi. Una colonia in piena regola con tanto di ‘gattari’ che si prendono cura dei felini, ma a causa di alcune lamentele dei residenti è forse destinata ad essere spostata non si sa dove, o peggio eliminata. Ad essere sotto accusa coloro che sfamano e curano gli animali.

Roberto Vezzaro e la sua compagna Annalisa, che hanno comprato casa a pochi metri dalla colonia nel 2008, si sono trovati nel corso degli anni a dover accudire loro malgrado gatti di tutti i tipi e curarli dalla fame, dalle malattie e spesso anche da morte certa. ‘Abbiamo iniziato a raccogliere i gatti – racconta Vezzaro – che dalla colonia ci arrivavano moribondi sulle scale. Non avevamo cuore di lasciarli là in quelle condizioni. Abbiamo solo avuto pietà di loro, e li abbiamo curati’.

Dal 2012 i Vezzaro sono anche i referenti del comune per la gestione della colonia. In sostanza si preoccupano di nutrire i gatti, grazie anche all’aiuto materiale di volontari, e di catturarli quando è il momento di sterilizzare le femmine. ‘Grazie al nostro intervento di cattura i gatti da 40 sono diventati 20 – dicono – e gli aumenti sono dovuti agli abbandoni’. Annalisa, che tiene un diario di nascite, morti e sparizioni, racconta che nel 2015 grazie alla sterilizzazione non c’è stata nemmeno una nascita.

“Andava tutto bene ma poi – continua Vezzaro – è arrivata la denuncia dei vicini. Si lamentano che i gatti sporcano, e che la colonia deve sparire. Ma qui intorno tutti abbiamo dei gatti. Devono sparire anche loro? Le motivazioni sono assurde, ci hanno definiti ‘storditi dalla campagna animalista introdotta nell’ultimo decennio’. Sono sconvolto. E poi hanno tirato in ballo solo a loro uso e consumo l’asilo nido, troppo vicino alla colonia. Sono andati dal sindaco a lamentarsi, così sono arrivati i controlli, senza che nessuno ci dicesse mai nulla. Ci sono stati in una settimana 5 sopralluoghi da parte di Ulss e vigili nella colonia. E’ vergognoso perchè è stato fatto tutto in sordina, quando si sa che ci deve essere almeno un rappresentante della protezione animali. E questo non c’era.”

 

In casa Vezzaro i felini ‘disturbatori’ sono una decina, i ‘più disgraziati’, come li chiama il padrone di casa. Quando nomina Licio e Rosita sembra che e a momenti si parli di esseri umani. Poi i nomi divengono via via più felini: Tartina, la Gatta parlante, Faccetta nera, Ulisse. La Mima, abbandonata da tempo immemorabile, non si fa toccare ma è una gatta quieta, ed è stata forse la prima ad essere sterilizzata nel 2009. Gatto Dj, portato lì già grande, sparisce la sera e ritorna all’alba.

 

E c’è anche una stanza apposita per i casi ‘difficili’: gattini piccoli che hanno bisogno di cure particolari, gatti malati, addirittura un paio di gatti albini quasi ciechi e sordi. Molti degli ospiti curati non si sono più allontanati dalla loro casa. E come dargli torto? Nella colonia felina la vita media è molto breve. Pericoli ce ne sono e non pochi: predatori del bosco, macchine, bici che sfrecciano sulla strada sterrata a velocità elevata.

 

Il sindaco Erminio Masero al momento si mantiene cauto e preferisce non commentare. Si limita a confermare che ha richiesto una indagine da parte del distretto sanitario a seguito di una denuncia dei cittadini. ‘Mi pronuncerò quando avrò in mano il risultato del sopralluogo della Ulss e della Polizia locale’, dice sibillino.

 

‘Non riusciranno a impedirmi – conclude perentorio Vezzaro – di prendermi cura dei gatti. Noi siamo in regola con tutto’. E annunciano a breve l’intenzione di iniziare una raccolta firme per la salvaguardia della colonia.

 

 

Marta Boriero