Prosegue la serie di incontri sul territorio del direttore della testata on line VicenzaPiù Giovanni Coviello, nato nella ‘terra di mezzo’ tra Roma e Napoli ma vicentino d’adozione, in una serata organizzata mercoledì scorso dal Movimento 5 stelle di Piovene Rocchette per presentare la sua nuova opera, già alla seconda ristampa dopo solo un mese dalla sua uscita. Destinatari dell’opera sono soprattutto i 119 mila azionisti veneti , il 70% dei quali solo della provincia di Vicenza, di cui si calcola a Piovene siano almento 200-300 soci.
‘Vicenza. La città Sbancata’ è il frutto di una serie di indagini giornalistiche dal 2010 ad oggi che scava nel profondo del crack di BpVi e di Veneto Banca, fino a scoprire una rete di relazioni, invisibili ai più, tra politica e potere economico, con un giro di soldi da paura passati tra le mani sempre delle stesse persone, presidenti e consiglieri di società che hanno nomi diversi ma che sono pilotate da pochi, e quelli noti sono solo la punta dell’iceberg. Ci sono certi nomi che non conosce nessuno, ma che ce li ritroviamo in tutti i consigli di amministrazione, dice Coviello, che ha messo nero su bianco tutta una serie di ricerche approfondite sui protagonisti della crisi bancaria, con tanto di visure catastali per capire chi è proprietario di cosa, e cosa ci guadagna. Un’inchiesta molto coraggiosa, quella di Coviello.
Va a finire che il fallimento di BpVi e di Veneto Banca non è altro che una finestra aperta su questo mondo invisibile ma nel quale girano milioni di euro tra stipendi e flussi di denaro a società e fondazioni, solo l’inizio di una inevitabile depressione economica che colpirà il nostro territorio. ‘Con il crollo dei titoli della BpVi sono svaniti 6 miliardi di euro – ha detto Coviello – e uso questo termine impropriamente perché in realtà hanno solo cambiato tasche, e le responsabilità hanno dei nomi e sono legate al territorio: Provincia, Regione e confindustria, che ha ben saldo il potere anche sulla carta stampata e la televisione locale, un potere contro il quale fino ad oggi nessuno ha avuto il coraggio di lottare’.
‘Il danno che subirà il territorio vicentino – ha sentenziato Coviello – è stato calcolato nell’ordine dei 40 miliardi di euro. Alle perdite subite dagli azionisti va aggiunto il danno all’economia locale per il mancato flusso di denaro. Negozi e aziende chiuderanno per questo. L’evento è alla stregua di una grande manovra finanziaria che cade direttamente nel territorio veneto’.
Ma cosa possono fare gli azionisti che hanno perso tutto? ‘Non è vero che non si possono più recuperare i soldi – assicura il direttore di VicenzaPiù -. Forse non li riavrete indietro tutti, ma dovete lottare, non stare in silenzio. Nei bilanci bancari sono previsti parecchi soldi per le cause. Affidatevi agli avvocati e alle associazioni consumatori. Loro vi aiuteranno nel futuro a non fare gli stessi errori, a non investire in titoli che non conoscete’.
Hanno moderato la serata Luca Canale e Daniele Sartore, consigliere comunale a Piovene per il movimento 5 stelle. Intervento di natura economica anche di Marco Scillieri sui ‘numeri’ del crack.
Marta Boriero