Un successo annunciato di partecipazione per la Notte bianca a Piovene Rocchette, alleato indispensabile il bel tempo e la temperatura gradevole. Giovani, meno giovani e famiglie di tutti i paesi della vallata ma anche di Schio e Thiene, si sono riversati lungo la via principale del paese che all’occasione sembrava quasi un originale mercato medievale di bancarelle colorate e di cibi arrostiti al momento, lungo la strada.
Tutti i visitatori hanno potuto godere di una gradevole serata all’aperto, passeggiando e degustando piccole ghiottonerie per ogni palato, dai panini “onti” dei bar ai dolcetti dei panifici, tutti aperti ad oltranza, ma anche ballando per la strada con i giovanissimi alle melodie rock suonate dal vivo da vari complessi ingaggiati dagli esercenti stessi per animare la serata. La suggestiva sfilata di moda sotto il campanile ha accontentato anche le signore, che hanno potuto ammirare, indossati da modelle non professioniste, quello che possono offrire i negozi locali.
Franco Carlassara, il Presidente della Proloco di Piovene, si è dimostrato soddisfatto del successo dell’iniziativa e ha confermato le cifre del venduto dello scorso anno tra fritture di pesce, insalata di mare e altri piatti da asporto, preparati per chi desiderava cenare sotto il tendone. Una collaborazione riuscita quindi tra Proloco, Ascom e pubblici esercizi, che si sono originalmente reinventati un nuovo modo di offrire al pubblico i loro prodotti. Basti pensare al panificio che ha arrostito bastoncini di carne o al venditore di scarpe che ha messo a disposizione nel parcheggio del suo negozio i gonfiabili per far giocare i bambini, o al ristorante di pesce che ha collaborato col bar vicino per dare al pubblico una proposta originale di degustazioni.
A fine serata si è notato solo un piccolo malumore da parte dei baristi, che, a differenza degli anni scorsi, si sono sentiti limitati oltre il necessario, vista l’occasione eccezionale, da un ferreo controllo da parte delle forze dell’ordine perché non si somministrassero alcoolici dopo l’ora consentita.
Marta Boriero