E’ arrivata un’altra sorpresa da Papa Francesco. O meglio dallo Spirito Santo. O ancor meglio da Papa Francesco ispirato dallo Spirito Santo. Le campane sono suonate a festa in contemporanea a Padova e a Mantova per la nomina di Don Cipolla a Vescovo della Diocesi di Padova.

I rintocchi, quelli della basilica di Santa Maria Assunta di piazza Duomo e della cattedrale di San Pietro apostolo, chiesa madre della Diocesi di Mantova, hanno segnato lo scioglimento del segreto pontificio e la Chiesa padovana ha conosciuto il nome del nuovo vescovo. La Chiesa padovana, ma anche la Chiesa di gran parte dell’Alto Vicentino che è ‘inglobata’ nella diocesi patavina, da Thiene ad Asiago, da Caltrano a Lusiana, fino a Valstagna, lungo il Brenta. 78 parrocchie che, da oggi, nel Canone dell’Eucarestia pregheranno per il Vescovo Claudio.

È un po’ come accadde il 5 luglio di 26 anni fa: anche oggi la guida della Chiesa padovana è stata affidata a un outsider. Lo era, allora, il giovane nunzio apostolico Antonio Mattiazzo lo è oggi monsignor Claudio Cipolla, attuale vicario episcopale per la Pastorale della Diocesi di Mantova, da pochi minuti nuovo vescovo di Padova.

60 anni, mantovano, nato a Goito, è lui a raccogliere la lunga eredità di Mattiazzo che, come annunciato in occasione della festa di San Gregorio Barbarigo, andrà come semplice missionario nella prefettura apostolica di Robe in Etiopia. Cipolla è diventato, quindi, il 123esimo vescovo di Padova per volere di Papa Francesco che, così come fece Wojtyla nel 1989, si è orientato per una scelta di vera e propria rottura indicando Cipolla, un ‘semplice’ parroco che dovrà essere ordinato vescovo prima di prendere la guida della Chiesa padovana. Il futuro presule proviene dal mondo dell’Azione Cattolica ed è stato ordinato a Mantova il 24 maggio del 1980. Già parroco della chiesa di Sant’Antonio di Porto Mantovano, è stato membro del consiglio pastorale della Diocesi di Mantova dal 2010 al 2014 e della commissione per la formazione permanente del clero. Siede, formalmente almeno fino alle 12 di oggi, nel ‘ratione officii’ del consiglio presbiterale, nel collegio dei consultori e il primo settembre del 2014 è stato nominato vicario episcopale per la Pastorale della Diocesi di Mantova. Nel 2011 è stato insignito del titolo di Cappellano d’Onore di Sua Santità. Inoltre dal 1990 al febbraio 2009 è stato direttore della Caritas di Mantova, in prima linea in difesa degli ultimi

Una scelta in controtendenza, che porta al Vescovado un presule esterno alle attuali vicende curiali, in grado di intraprendere un nuovo percorso di opere e di carità.

Sandro Pozza

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