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Monte di Malo. “Non siamo solo cacciatori e diciamo ‘no’ ai nuovi percorsi natura”

Non sono solo cacciatori i promotori della petizione, con raccolta di firme, indetta per fermare il progetto di quattro percorsi natura che l’amministrazione comunale di Monte di Malo vorrebbe realizzare su strade comunali dismesse.

Un progetto, quello del sindaco Mosè Squarzon e della sua giunta, che sta facendo discutere. Ma se all’inizio le motivazioni della raccolta firme hanno fatto pensare che, alla base della petizione ci fossero proprio gli appassionati di caccia, che non apprezzano ‘intrusi’ che vanno a passeggiare in quelli che oggi sono terra dismessa dove la fauna circola liberamente ed è quindi più facile da cacciare, la smentita dei diretti interessati apre altri fronti di opposizione, lasciando intendere che a Monte di Malo, sono in molti a non volere i sentieri.

‘Difendiamo il nostro territorio’ è il nome della petizione indetta da alcuni cittadini, che ritengono che questi nuovi percorsi stravolgerebbero l’equilibrio naturale del territorio e la vita della fauna selvatica.

“Tra di noi non ci sono solo cacciatori, ma anche persone che non hanno nulla a che fare con il mondo della caccia”, ha spiegato uno
dei promotori.

La raccolta firme è già iniziata e andrà avanti fino a domenica 13 novembre. “All’origine di questo stravagante progetto ci sono sicuramente le promesse di ingenti finanziamenti che il nostro comune spera di introitare e gestire – recita la petizione – ma ci sono tanti motivi per dire ‘no’ a percorsi natura che stravolgerebbero l’equilibrio del territorio”.

Secondo i promotori e i firmatari, i nuovi percorsi natura porterebbero ad un incremento dei visitatori che non avrebbero rispetto per il territorio. Il disturbo arrecato dalla loro presenza provocherebbe drastiche variazioni ambientali a danno della fauna selvatica, che non troverebbe più le condizioni ideali per alimentarsi e riprodursi. Un turismo mordi e fuggi che non porta economia, l’obbligo di ripulire i percorsi a carico dei residenti e l’equilibrio naturalistico, sono le altre motivazioni che hanno spinto alla raccolta firme.