E’ un clima quasi britannico quello che in questi giorni sta caratterizzando il comprensorio regionale e dell’alto vicentino in modo particolare. Quella mezza stagione che in tante occasioni abbiamo creduto solo un lontano ricordo, sembra invece ora dominare la scena con giornate in cui brevi piovaschi si alternano al sereno, mantenendo temperature miti e costringendoci ad abbigliamenti che vanno dalla manica corta al cappottino. Possibilmente senza dimenticare ombrello o k-way.
“L’assenza di robuste figure di alta pressione” – spiega il noto meteorologo AMPRO Marco Rabito – “e contemporaneamente la mancata comparsa sul bacino del Mediterraneo e più in generale sull’Europa occidentale di alcuna struttura di bassa pressione significativa e capace di provocare diffuso maltempo, sono fautrici di un periodo generalmente variabile, tipicamente primaverile e assolutamente inaffidabile. Specie nei rilievi e nella fascia pedemontana, questo più probabilmente nelle ore pomeridiane, non sono da escludersi isolati fenomeni temporaleschi e qualche acquazzone alternato a ore di sereno”.
Una situazione sospesa nell’incertezza almeno sino alla fine della settimana quando invece sembra rimontare con più convinzione l’alta pressione: “Le temperature non supereranno tendenzialmente i 23°, 24° gradi” – prosegue il Presidente di Meteo in Veneto – “e saranno molto disomogenee, questo per esempio in base alla presenza o meno di nuvolosità che le differenzierà anche significativamente benchè a ridotte distanze chilometriche. Va inoltre considerato che se da un lato le precipitazioni a macchia di leopardo gioveranno superficialmente ai terreni risparmiando ai coltivatori un po’ di irrigazione artificiale, dall’altro lato quello che vediamo per la prossima settimana ci dice che lo stato siccitoso che deriva dai mesi scorsi non sarà risolto, anzi”.
Segnali quindi poco incoraggianti per il comparto agricolo e per la qualità dell’aria visto che, salvo sorprese, la stagione è avviata verso un periodo estivo per antonomasia avaro di piogge.
M.Z.
Il Presidente della Regione del Veneto annuncia la firma di una nuova ordinanza con cui viene dichiarato lo stato di crisi idrica nel territorio regionale, preoccupazione già evidenziata anche al Presidente del Consiglio.
L’ordinanza valida da oggi, 3 maggio 2022, con riserva di modifica dei contenuti in relazione all’andamento meteorologico, individua le misure necessarie a fronteggiare la situazione di deficit idrico.
Nello specifico, l’ordinanza dispone che tutti gli utilizzatori di acqua, ed in particolare gli operatori del settore agricoltura, tutti i soggetti che irrigano giardini e parchi e i titolari di concessioni a derivare, si prodighino in ogni iniziativa necessaria per un uso parsimonioso e sostenibile della risorsa idrica.
In particolare viene stabilito che i Consorzi di bonifica diano priorità al servizio irriguo nelle aree dotate di impianti a maggior efficienza irrigua, tenendo conto anche delle colture e della loro fase fenologica. Dove possibile deve essere incentivato l’utilizzo di strumenti di consiglio irriguo e avviate attività di sensibilizzazione nei confronti dei consorziati per un uso accorto della risorsa idrica al fine di soddisfare i bisogni reali delle colture.
Ai soggetti gestori di manufatti, con capacità di regolazione e invaso, viene richiesto di trattenere la risorsa idrica allo scopo di renderla fruibile nel periodo estivo.
L’ordinanza stabilisce inoltre che, i gestori delle strutture acquedottistiche procedano con una razionale gestione della risorsa idropotabile, rinviando le operazioni di manutenzione delle reti e degli impianti che comportano consumi aggiuntivi di acqua, salvo situazioni necessarie per motivi di igiene pubblica.