Gli abitanti di Molina hanno ottenuto ufficialmente quello che chiedevano a gran voce: non ci sarà nessun forno crematorio a Molina. A scrivere l’ultima pagina della spinosa questione è stata la giunta Antoniazzi che ha deciso di dare ascolto alla volontà popolare e di mettere il veto alla realizzazione dell’impianto durante la riunione di giunta del 5 febbraio.
Il ‘tempio crematorio’ sarebbe stato realizzato in prossimità del cimitero di Molina grazie al progetto in project financing della ditta Altair Progetto di Domodossola (Vb) in collaborazione con l’Orsa maggiore, cooperativa sociale che ha alle dipendenze 100 disabili e che avrebbe gestito l’area, impiegando almeno 5 suoi dipendenti a tempo indeterminato.
L’amarezza dell’assessore Adriano Addondi, che ha delega ai cimiteri comunali, è evidente, anche se la decisione è stata presa ben consapevolmente valutando la forza dell’opinione pubblica. ‘Non abbiamo mai nascosto di essere favorevoli al progetto, che aveva identificato in Molina il sito idoneo per il forno crematorio. Si trattava di un buon progetto, ma alla riunione pubblica del 23 febbraio non è stato possibile farlo capire del tutto. Se la gente lo avesse seguito fino in fondo, forse ci avrebbe ripensato’.
Addondi non risparmia nemmeno una frecciatina alle minoranze. ‘Siamo in campagna elettorale – commenta – e si vede. A mio avviso c’è stata una evidente strumentalizzazione popolare. Quelli che cavalcano l’dea della solidarietà avrebbero dovuto riflettere sul fatto che l’Orsa maggiore, il cui presidente è tra l’altro di Molina, ha 100 dipendenti disabili che ha necessità di occupare per dar loro una vita dignitosa. In un certo senso l’hanno tradita e sono andati contro gli interessi della comunità solo per mera propaganda elettorale’.
L’idea che il problema delle cremazioni sia solo stato spostato emerge infine con chiarezza. ‘Avevano anche identificato l’area di Marano – continua Addondi – ma rispetto al cimitero di Molina non ha la stessa viabilità esterna al paese. Noi abbiamo attualmente nel cimitero 450 salme inconsunte (non mineralizzate) nei loculi, che allo scadere dei 30 anni devono essere incenerite (o interrate altre 10 anni per chi ne fa richiesta). E il problema non è solo di Malo o Molina, ma anche di tutti i paesi dell’Altovicentino. La Conferenza dei sindaci della Ulss prima o poi dovrà trovare il nuovo sito per il tempio crematorio anche nella nostra zona’.
Marta Boriero