La notizia è a pagina 2 del quotidiano Libero di Vittorio Feltri ed è clamorosa. Certamente, dà sollievo a chi in questi giorni, reclama giustizia per la torpida vicenda della Banca Popolare di Vicenza. La Procura sta per iscrivere nel registro degli indagati i 30 grandi debitori, che non hanno restituito le somme elargite dalla banca nell’era-Zonin. Libero li definisce ‘bidonisti’ e sono quei nomi eccellenti che abbiamo pubblicato ieri, dopo che La 7 li aveva elencati. Sono quegli uomini di potere che si muovono con auto di lusso e vanno in vacanza almeno tre volte l’anno. Alla faccia di chi ha perso tutto, come i risparmiatori della Bpvi che volevano solo provvedere alla loro vecchiaia, a lasciare qualcosa per i figli e ora non hanno più niente.
Più la si racconta questa storia, più fa schifo.
Secondo il giornale ‘Libero’, l’ammanco ammonterebbe a circa 600 milioni di euro. ‘Che fine ha fatto questo denaro?’, s’interroga il cronista Alessandro Gonzato che scrive che nelle mani della Guardia di Finanza ci sarebbe già una voluminosa documentazione che riguarda la dissennata gestione della Bpvi, durante la quale una sfilza di debitori che dovranno dare conto e ragione delle loro ‘manovre’, hanno goduto di prestiti da capogiro.
Finalmente i nomi stanno uscendo sulle pagine dei giornali. Finalmente si potrà dare un nome ed un volto a chi ha beneficiato di somme percepite e mai restituite. Un buco che dovremo pagare noi umili contribuenti, che possiamo permetterci appena una pizza al sabato sera, mentre certi personaggi cenano ogni sera in ristoranti stellati e bevono fiumi di vino costosi.
N.B.