Stamattina molti di noi sono stati svegliati dagli spari, e così ci siamo ritrovati catapultati nell’apertura della nuova stagione venatoria, nostro malgrado dobbiamo subire spari dall’alba e al tramonto, dobbiamo rinunciare alle nostre gite spensierate tra i boschi e in campagna, proprio ora, nella stagione più adatta alle passeggiate nella natura.

Non smetterò mai di chiedermi perchè una piccola minoranza (perchè di minoranza si tratta), debba tenere in scacco tutti gli altri. E in modo legalizzato.

La caccia è una attività che uccide animali, fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato, e quindi di tutti noi. Molti vorrebbero vedere la fauna selvatica libera di volare, di correre, saltare……e invece questo spettacolo ci viene rubato, e vedere un selvatico è diventata una rarità.

La caccia da alcuni è considerata uno sport, ma gli sportivi, quelli veri, non rubano nulla agli altri.

Io mi sento derubata dalla caccia, derubata dal non poter godere della natura nel pieno della sua bellezza.

No, non può essere considerato uno sport.

Mettiamoci pure che ci troviamo davanti ad una illegalità istituzionalizzata: la caccia purtroppo viene ancora effettuata nei confronti di specie in declino (come valutato dall’ISPRA) come allodola, frullino, pavoncella. Basta leggere il calendario venatorio veneto per capire che è tutto incentrato sulla caccia e per nulla sulla tutela della fauna selvatica.

La preapertura di oggi poi grida allo scandalo: molta fauna è in piena riproduzione.

La Regione Veneto detiene il record delle leggi pro caccia approvate in pochi mesi: appostamenti precari, fissi, nutrie, nomadismo venatorio, caccia al cormorano, caccia da natante… Ma altri problemi di cui doversi occupare in Veneto non ci sono? E noi cittadini, a maggioranza contrai alla caccia (come da varie indagini statistiche) dobbiamo continuare ad accettare che un intero Consiglio Regionale dedichi ore e ore di tempo, risorse ed energie per accontentare pochi?

Non parliamo poi del grave errore di aver messo a capo della commissione caccia, un cacciatore, il signor Berlato. Quel posto doveva essere occupato da una persona super partes. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: ore ore di lavoro del Consiglio su una legge (di Berlato) impugnata poi dal Governo.

Favorevoli o contrari alla caccia non possono che concordare su un fatto: soldi pubblici sprecati per far lavorare persone che si potrebbero dedicare ad altro. E chi sbaglia andrebbe cacciato. E dovrebbe pagare di tasca propria i suoi errori, non con i nostri soldi.

Mi auguro solo che ora gli altri consilieri che hanno votato quella legge impugnata, abbiano capito che del signor Berlato non c’è poi tanto da fidarsi, non è così preparato come vuol far credere. Errori da dilettanti.

Federica  De Pretto, Presidente Enpa Thiene-Schio

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