Tre dei 51 indagati sono vicentini. Uno è di Vicenza città, gli altri non si sa, probabilmente di comuni della provincia. Tre comunque le perquisizioni effettuate questa mattina dai carabinieri che di più non dicono, né sul dove, tantomeno sul cosa è stato trovato. Particolari che di certo filtreranno
nelle prossime ore. Ma quel che è certo è che l’inchiesta della procura di Brescia, oltre a tagliare di netto la strada all’onda separatista che negli ultimi giorni stava crescendo in Veneto, avrà conseguenze anche nell’Alto Vicentino, dove è ancora attivo il presidio del comitato 9 Dicembre, che proprio il mese scorso ha vissuto al suo interno una mini-scissione, con la fuoriuscita di 3 coordinatori, tutti fautori dell’indipendentismo. Rosè Gaspari, che è leader del 9 Dicembre Alto Vicentino, non ne fa un dramma: “Da oggi si torna alle origini del nostro movimento – spiega Gaspari -. Non siamo per quel tipo di indipendenza, di secessione. Rivendichiamo la nostra idea di autonomia all’interno dello Stato italiano, vogliamo abbattere l’attuale sistema italiano per creare un’Italia confederata, sul modello del Commonwealth”.
D’accordo Gaspari, ma questa inchiesta è un terremoto. Che reazione avete visto al vostro presidio?
“Oggi si fermano più persone del solito. Vogliono capire, ci fanno domande alle quali onestamente nemmeno noi siamo in grado di rispondere. Ma sono contenti che ci siamo, che continua la nostra battaglia”.
Il suo commento sull’inchiesta?
“Credo che lo Stato abbia tirato fuori le unghie. Il fenomeno di Plebiscito.eu non poteva passare inosservato”.
Lei conosce personalmente alcuni dei personaggi arrestati? Sono accusati di terrorismo… Nelle intercettazioni dicono di voler “instaurare un clima di terrore”. Crede davvero che siano capaci di comportamenti eversivi? Le accuse corrispondono al profilo dei personaggi?
“Conosco soltanto Lucio Chiavegato (nella foto) e Patrizia Badii. Chiavegato ha avuto il merito di creare il Movimento 9 dicembre, ma forse non è stato in grado di gestire questo fenomeno. Ma da qui a parlare di eversione ce ne passa. Chiavegato è uno che ha sempre lottato per l’indipendenza del Veneto, uno che promuoveva lo sciopero fiscale, cose così. Estremista se vogliamo, ma sempre con metodi pacifici”.
Eppure i carabinieri hanno sequestrato una specie di carro armato, che era davvero armato, di un cannoncino, non proprio il massimo del pacifismo…
“E’ quello che dicono gli investigatori. E poi appunto, una specie di carro armato. Non mi sembra che in mezzo agli arrestati ci siano dei militari…”.
E ora il comitato 9 Dicembre Alto Vicentino cosa farà?
“Stiamo alla finestra. Aspettiamo e cerchiamo di capire meglio”.
di Redazione Thiene on line