Altro che Veneto tirchio e poco solidale. Spiegando che un veneto su 5 fa volontariato, il governatore Luca Zaia ha premiato ‘Medici con l’Africa Cuamm’, prima e più longeva organizzazione non governativa di cooperazione sanitaria in Italia, nata a Padova nel 1950.

Difendere il diritto alla salute e aiutare gli stranieri a casa loro è secondo il governatore il modo migliore di fare solidarietà, che riferendosi ai medici volontari ha detto: “Ecco i nostri gioielli”.

Alla presentazione del programma ‘Prima le mamme e i bambini’, il presidente della Regione ha tessuto le lodi dell’organizzazione di volontari, che si prodigano in Africa per portare aiuto a chi ne ha più bisogno.

“Sono il fiore all’occhiello del volontariato veneto – ha spiegato Zaia – Una di quelle organizzazioni che ci rendono orgogliosi della nostra terra, perché dimostrano al mondo di che pasta siamo fatti”.

Di fronte al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Segretario di Stato vaticano cardinale Pietro Parolin, al ministro degli esteri Paolo Gentiloni, all’ex presidente della Commissione Europea Romano Prodi, al vescovo di Padova monsignor Claudio Cipolla e una platea gremita di volontari, rappresentanti delle istituzioni, amici e sostenitori dell’organizzazione non governativa fondata da una medico vicentino, il professor Francesco Canova, da un prete padovano, don Luigi Mazzuccato, e da un vescovo cappuccino, monsignor Girolamo Bortignon, il presidente Zaia ha reso omaggio all’esperienza del Collegio universitario per aspiranti medici missionari, diventato poi ‘Medici con l’Africa’. Oggi l’organizzazione non governativa è presente con ospedali, medici, infermieri e tecnici nei paesi più poveri dell’Africa subsahariana e impegnato in progetto ambizioso: ‘Prima le mamme e i bambini’, cioè assicurare 320mila gravidanze e parti sicuri e combattere la mortalità infantile in 7 paesi, con un piano quinquennale di assistenza ed educazione sanitaria.

“Il Cuamm non poteva che nascere in una regione come questa – ha dichiarato Zaia – dove un cittadino su 5 fa volontariato, dove la sanità è storicamente un bene universale e collettivo, dove si è strutturato un modello socio-sanitario che ha consentito di progettare un sistema universalistico di cure. Noi veneti siamo fatti così, quando c’è un problema ci rimbocchiamo le maniche e per affrontarlo e risolverlo, senza aspettare aiuti da altri. Tina Anselmi di Castelfranco Veneto – ha continuato Zaia – oltre ad essere stata la prima donna ministro, è stata l’artefice negli anni ’70 dell’istituzione del servizio sanitario nazionale”.

E proprio a volontari come ‘Medici con l’Africa’, Zaia ha rinnovato il sostegno da parte della Regione Veneto. “Don Dante Carraro, anima dell’organizzazione, con il suo sorriso è un caso di contagio positivo – ha spiegato il governatore del Veneto – Continueremo con l’invio diretto di mezzi e materiali, come la recente spedizione in Sierra Leone di un attrezzatissimo laboratorio di analisi, messo a disposizione dei medici del Cuamm, impegnati a debellare l’epidemia di Ebola”.

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