Con 147 persone ricoverate – 17 sono in terapie intensiva – la pressione sull’ospedale di Santorso è tornata alta. Sono numeri poco distanti da quelli dello scorso marzo e la paura di non aver raggiunto il picco aleggia non solo tra il personale medico ormai allo stremo delle forze, ma anche tra amministratori e cittadini.
A livello contagi la situazione non è meno pesante: ad oggi non esiste un solo comune vicentino che non abbia dei positivi posti in isolamento al proprio domicilio.
Non fa eccezione l’ Alto Vicentino dove si va dai 3 casi di Posina e Valdastico, ai 22 di Cogollo e Caltrano, 27 quelli dichiarati ad Arsiero, passando per i 45 di Carrè, 48 a Velo D’Astico, sino ai 73 di Piovene Rocchette e i 100 di Zanè. Altrettanti quelli di Thiene.
Attenzione però nella lettura dei numeri: alcuni Comuni – come ad esempio Piovene Rocchette – riportano un bollettino analitico in cui il numero totale è la somma data da positivi, soggetti in sorveglianza attiva, soggetti in sorveglianza passiva, contatti stretti e persino viaggiatori; altri invece rendono noto il solo numero dei positivi.
Ai bollettini istituzionali spesso si aggiungono le condivisioni su Facebook con commenti e talvolta raccomandazioni dei primi cittadini: tutto sempre apprezzato? Sembrerebbe proprio di no.
Mentre Ermino Masero, sindaco di Piovene, sembra incontrare il favore del pubblico social scegliendo la strada dell’informazione costante e completa, qualche “noia” l’hanno avuta altri colleghi come Maria Teresa Sperotto. La prima cittadina di Fara Vicentino infatti, pur monitorando regolarmente la situazione epidemiologica nella sua Comunità, non ha ad oggi pubblicato numeri sul sito istituzionale suscitando diverse domande tra la popolazione e solo dietro numerose insistenze ha affidato il suo pensiero ad un post. “In tanti chiedono se a Fara ci sono persone positive. Certo che ci sono, al momento una quarantina, ma il saperlo può soddisfare la curiosità di molti di voi e generare ansia e depressione in altri. Vi chiedo di rispettare lo stato d’animo di questi ultimi che vi assicuro essere tanti”.
Facce di una stessa medaglia dove i cittadini si dividono tra quelli che pretendono dati e quelli che implorano di non sentirne proprio parlare: un’esasperazione da un lato comprensibile vista anche l’inaspettata recrudescenza del virus che ha di fatto sorpreso tutti ( o quasi) nel momento in cui non pochi ritenevano di essersi lasciati il peggio alle spalle.
Gli sciacalli di Valli del Pasubio
Ad acuire il malessere mentale di chi vorrebbe estraniarsi dalla situazione Covid-19 ci si mettono pure gli sciacalli: solo pochi giorni fa tra gli abitanti di Valli del Pasubio è girato tramite WhatsApp un comunicato con tanto di stemma comunale che annunciava ben 78 decessi. Pronta la denuncia da parte delle autorità locali alla polizia postale per quella che si è fortunatamente ben presto rivelata una falsificazione del bollettino comunale reso tramite il servizio WhatsApp “Vallinforma”, una burla demenziale che certo ha suscitato ben pochi sorrisi.
A questo scherzo di pessimo gusto si aggiungono le voci e i sospetti messi nero su bianco più o meno ingenuamente nei gruppi SEI DI…di molti paesi: “c’è un focolaio nel nostro Comune… ho sentito che ci sono oltre 100 casi non dichiarati…” e di seguito commenti tra panico e smentite.
Una situazione pesante, aggravata dalla potenza dalla rete che amplifica tutto e dagli internauti spesso impotenti e smarriti di fronte ad un bombardamento di informazioni che mette sullo stesso piano la fonte giornalistica verificata con il commento del vicino di casa.
Una notizia buona comunque c’è: nelle Case di Riposo la situazione è nettamente migliore rispetto alla prima ondata anche in strutture come quella di Pedemonte dove nella primavera scorsa le vittime furono una dozzina e decine i contagiati tra degenti e operatori.
Su tutte spicca però l’ottima performance della Casa di Riposo di Caltrano: “La sinergia tra Comune e Cda e la prontezza nel limitare pur non senza dispiacere gli accessi sia nel marzo scorso tanto quanto nelle ultime settimane sono state provvidenziali, preservando la struttura dal contagio con tamponi negativi per tutti” afferma orgoglioso il Sindaco Luca Sandonà.
E in attesa di tempi migliori è importante gioire anche per questi traguardi.
Marco Zorzi