Bici vecchie da rottamare? Da oggi possono trasformarsi in complementi d’arredo di design. E’ nato Reclò, un progetto che insegna come recuperare materiale di biciclette in disuso per farlo diventare un oggetto ‘solidale’ con una marcia in più.
Reclò nasce a Schio all’interno di casa Bakhita, nel centro di accoglienza per persone senza fissa dimora, grazie alla Cooperativa Samarcanda. Gli ospiti della casa, esclusi dal mercato del lavoro, vengono seguiti e formati nella ‘Ciclofficina’ di Casa Bakhita proprio dagli operatori della Cooperativa, che vogliono così dar loro la possibilità di rendersi utili attraverso un lavoro, per ritrovare la dignità umana e costruirsi le basi per rifarsi una vita.
Sotto sotto però anche l’amore per le biciclette ha la sua parte. Attraverso il recupero dei pezzi di biciclette in disuso, chi partecipa al progetto Reclò collabora a rimettere ‘in pista’ bulloni, viti, sellini, manubri e telai che sembravano ormai inutilizzabili. Reclò, con la sua arte del riciclo, ridona vita a pezzi di biciclette che hanno accompagnato qualcuno in un tratto di vita. Fa rivivere pedali sui quali una persona si è alzata, ha tentato una volata o fatto un capitombolo. Ogni graffio, ogni botta, ogni segno di usura, rimandano alle strade, ai sentieri che quella bicicletta ha percorso con il suo guidatore in sella.
Ma Reclò è anche abilità artigianale e ricerca di design, perché da ogni singolo pezzo di bicicletta riesce a far nascere un oggetto nuovo di zecca. Ecco quindi che un fanalino rotto può diventare un abat-jour da salotto e un manubrio si trasforma in un appendiabiti.
Reclò si trova a Schio in via Castello 18.