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Gallio. Al via i lavori alle ‘Melette’: dopo la bonifica bellica, impianti nuovi di zecca

I lavori delle Melette sono partiti ufficialmente con la bonifica bellica che sta per concludersi, ora si procederà con altri interventi più strutturali per proseguire con la risistemazione degli impianti per le prossime stagioni sciistiche. Il tema del legame indissolubile tra presenza di neve e andamento del turismo in Altopiano è di grande attualità e molti si chiedono se abbia ancora senso investire in impianti di risalita e simili.

“Negli ultimi 17 anni solo quattro sono stati utili in termini di nevicate e possibilità di sciare – ha spiegato Emanuele Munari, sindaco di Gallio – Guardando ad altre località che hanno avuto la capacità e la possibilità di innovare i propri impianti e di innevarli completamente, come per il esempio il vicino Trentino, si denota tuttavia una situazione migliore rispetto a quella altopianese”.

Uno degli impianti più conosciuti in Altopiano e da mesi al centro di dibattiti mediatici legati alla loro vendita è proprio quello delle Melette e in paese si spera che il tempo regga per portarli a termine il prima possibile.  “Questa operazione, che in Altopiano si rende necessaria data la storia di queste terre sulle quali si è combattuto per mesi durante la Grande Guerra, di cui ricorre il Centenario, ci ha fatto penare – ha continuato Munari – dato che non era prevista nei termini proposti dal progetto. Grazie ad una mediazione con le Forze Armate si è riusciti a trovare una soluzione di mezzo e ridurre i costi e gli spazi da bonificare. Attualmente ha nevicato anche sopra alle Melette e quindi la situazione è un po’ in stand by, ma appena calerà la neve si concluderà la bonifica e si partirà coi lavori veri e propri”.

Munari conferma che a breve la prima fase della risistemazione dell’impianto di risalita partirà: “Nel giro di qualche giorno, tempo permettendo sarà ultimata la bonifica bellica, tra un mese e mezzo massimo due al via invece i lavori del primo stralcio che comprendono l’esbosco, la strada e il ponte. Per quanto riguarda la prima fase, del togliere le piante, verrà montata una teleferica e verranno trasportate intere, evitando di lasciare residui, rami facendo un lavoro pulito.”

Una volta concluse queste fasi preliminari, avverrà lo spostamento della strada per alzare la base e fare le due partenze nuove. Il sindaco di Gallio, Presidente dell’Unione Montana, conferma che i bandi per il secondo stralcio, quelli delle seggiovie son pronti, sono all’esame di uno studio tecnico e a breve verranno pubblicati per assegnare i lavori della seconda fase.

Se sul fronte della risistemazione di uno degli impianti più importanti e conosciuti degli Otto Comuni sia per la storia e sia per l’afflusso che negli anni è stato in grado di garantire alla conca centrale ci siamo, sul lato della vendita da parte dell’attuale proprietà siamo ad un punto morto. Molti i soggetti che nei mesi scorsi sembravano interessati ma tuttavia ad oggi non risultano trattative in essere. Emanuele Munari, conferma che l’eventualità che nessuno si facesse avanti per acquistare la proprietà di Melette 2000, evoca scenari non certo rosei per tutto il territorio: “Non vogliamo neanche pensare che questo possa accadere perché vorrebbe dire un fallimento totale della nostra coscienza e passione per il nostro territorio. Sarebbe un’occasione persa per tutti gli operatori dell’altopiano e di tutto l’indotto economico.”.

Oltre a risistemare gli impianti dato l’andamento climatico odierno e il riscaldamento globale, sarà importante cercare di garantire la possibilità di un innevamento artificiale, non solo per le Melette ma anche per Campomulo e per altri impianti altopianesi che in caso di precipitazioni scarse sono impossibilitati ad aprire. Bisognerà progettare in concertazione con tutti l’Altopiano del futuro, decidendo anche la destinazione generale da dare un po’ a tutto il territorio.

Giulia Rigoni