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Don Pozza e i suoi carcerati a casa di Papa Francesco

Erano da poco passate le 18.30 di ieri  quando don Marco Pozza con i suoi poveri-cristi del Carcere di massima sicurezza “Due Palazzi” di Padova sono entrati a Casa Santa Marta da papa Bergoglio.

Una visita assolutamente non in programma. Un fulmine a ciel sereno.

‘Alle 17:51 mio fratello don Marco mi ha scritto in un sms che il Papa lo avrebbe ricevuto dopo pochi minuti – racconta Sandro, l’ombra del giovane cappellano del carcere, originario di Calvene -; e così è stato. Nel frattempo mi ha chiamato tutto agitato ed emozionato anche il mio amico Marco Rigoni, autista degli “Autoservizi Passuello” di Zugliano, che aveva accompagnato ieri all’alba la delegazione dei carcerati per il loro Giubileo di stamattina’.

Ma come è nato il tutto ha dell’incredibile. ‘Ti ho visto stamattina in TV nella trasmissione “A sua immagine” prima di uscire dal balcone per l’Angelus – ha confidato papa Francesco a don Pozza – . Sei bravo a parlare del mondo del carcere. Continua così! E grazie perché stasera mi avete rallegrato la domenica con i vostri volti’.

Inutile raccontare qui l’incredulità dei 27 carcerati, dei volontari, delle suore e dei diaconi del “Due Palazzi” per aver incontrato nientemeno che il successore di Pietro nella sua casa.

In un baleno la notizia ha cominciato a diffondersi soprattutto a Calvene e a Lugo di Vicenza dove il sindaco Robertino Cappozzo, contattato telefonicamente, ha esclamato commosso: ‘E’ una grande soddisfazione, sono contentissimo per don Marco, una conferma dal massimo rappresentante della Chiesa per il suo operato di periferia tra gli ultimi!’

‘La più inaspettata delle sorprese per concludere un Giubileo di Grazia – ci ha confidato don Marco -. Il problema ieri sera è stato mettere a letto i miei poveri-cristi!’.

di redazione Alto Vicentinonline