“I soci e gli amministratori del Consorzio Corsea devono prendersi le loro responsabilità e porre rimedio a una situazione grave e pericolosa”. L’avvertimento arriva dai comuni di Sarcedo, Montecchio Precalcino, Bressanvido, Dueville e Villaverla che, dopo aver verificato l’esito del sopralluogo alla Discarica Corsea e aver rilevato una fuoriuscita incontrollata e massiccia di percolato dal fondo della discarica, sono passati all’azione.
Il consorzio che ha in gestione la discarica, lo scorso 22 dicembre aveva comunicato istanza di auto-fallimento e da quel momento il sito è stato abbandonato a sé stesso senza alcun controllo da parte del gestore.
Grazie all’immediata diffida da parte della Provincia e alla successiva ordinanza di Luca Cortese, Sindaco di Sarcedo, nonché all’intervento del Prefetto, il Consorzio è ritornato a gestire la discarica. Ma la situazione riscontrata risulta grave e senza precedenti nella gestione del sito e la fuoriuscita di percolato dal fondo della discarica minaccia ora la contaminazione di una delle falde acquifere più importanti di tutto il Veneto.
“Riteniamo che il Consorzio Corsea, da sempre unico gestore dell’impianto, debba assumersi la totale responsabilità per l’emergenza venutasi a creare da fine dicembre ad oggi – hanno spiegato le 5 amministrazioni comunali – Non può nascondersi il fatto che nel corso degli anni il Consorzio ha beneficiato degli introiti derivanti dall’innumerevole quantità di rifiuti speciali che molte aziende della provincia hanno conferito nella discarica di Sarcedo. E proprio per questo non può essere la collettività, in primis i cittadini di Sarcedo e Montecchio Precalcino, a dover pagare il prezzo della gestione della discarica che lo stesso Corsea tramite i diversi protocolli e le autorizzazioni si è impegnato a gestire per i prossimi 20 anni”.
Secondo i Sindaci, il presunto stato di insolvenza del consorzio non può giustificare l’abbandono della gestione della discarica pregiudicando di conseguenza la tutela e la salvaguardia della salute della collettività a minacciando l’inquinamento della falda acquifera che fornisce acqua potabile agli acquedotti di buona parte della Provincia di Vicenza e Padova.
“Non è ammissibile – hanno sottolineato gli amministratori – che un consorzio formato da più di 150 società private possa permettersi lasciare in stato di abbandono una discarica che necessita di una gestione attenta e oculata dei rifiuti anche e soprattutto nella fase cosiddetta post-mortem”.
Secondo i primi cittadini, le relazione tecniche dell’Arpav parlano chiaro ed è necessario intervenire quanto prima per porre rimedio all’accumulo di percolato, per arginare lo scivolamento del versante sud della discarica, per porre in sicurezza la copertura dell’intero sito, per riattivare la normale funzionalità delle pompe e dei pozzi oltre che al completo ripristino della combustione del biogas.
“Le autorità preposte possano verificare le responsabilità di queste scelte – hanno affermato le amministrazioni comunali – Il rischio di danno ambientale irreversibile è concreto e non possiamo permettere che migliaia di cittadini paghino le scelte sbagliate di poche persone. Il lavoro estenuante da noi fatto in questi giorni, grazie anche all’intervento del Prefetto – hanno continuato – ha permesso di mettere in contatto tutti gli enti territoriali con l’obiettivo che il Consorzio Corsea ponga rimedio immediatamente a questa situazione di emergenza. Occorrono interventi seri, mirati e una progettualità da parte del gestore dell’impianto. Nei prossimi giorni i Comuni di Sarcedo e di Montecchio Precalcino si attiveranno per incontrare anche congiuntamente la cittadinanza per far chiarezza sulla situazione che preoccupa non solo molte amministrazioni locali ma tutti i cittadini del territorio. Dalle tre riunioni di emergenza convocate innanzi al Prefetto alle quali hanno partecipato gli amministratori di Corsea, i Sindaci di Sarcedo e Montecchio Precalcino, la Regione, la Provincia, l’Arpav e l’Ulss è emersa la necessità di convocare urgentemente tutti i soci del Consorzio Corsea affinché ciascuno di essi si assuma le proprie responsabilità – hanno concluso – e garantisca un impegno ufficiale per il ripristino della gestione sicura del sito e la conseguente tutela dell’ambiente e della salute pubblica”.
Ieri anche Costantino Toniolo, consigliere regionale di Ncd (Nuovo Centro Destra), è intervenuto sull’argomento con un’interrogazione nella quale chiede alla Giunta regionale di vigilare sulla discarica di Sarcedo. “Dobbiamo vigilare per salvaguardare la salute dei cittadini e l’integrità della flora e della fauna del nostro territorio – ha commentato Toniolo – La società Corsea avrebbe violato i protocolli più volte anche nei 10 anni precedenti: lo stabiliscono i rilevamenti di ARPAV e della Provincia di Vicenza che hanno rilevato tra il 2004 e il 2014 nella gestione del sito post operativa, una serie di criticità. La Provincia di conseguenza ha proceduto alle azioni di diffida e verifica del ripristino della regolare gestione – ha concluso – Il consorzio è stato chiamato nelle scorse settimane a gestire e controllare almeno per altri 20 anni la discarica, con asportazione parziale del percolato e riattivazione del sistema di combustione del biogas”.
Anna Bianchini