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Dall’Alto Vicentino in massa per i diritti dei gay

Sono arrivati in massa anche dall’Alto Vicentino fino alla Piazza Matteotti di Vicenza per partecipare alla manifestazione indetta a livello regionale per i diritti degli omosessuali. Una partecipazione che la dice tutta su quanti rivendicano non solo i diritti che ancora il mondo gay non conosce e vorrebbe, ma soprattutto, che descrive il gran numero di chi non vuole arrendersi a quelle che sono vere e proprie discriminazioni. Ieri, dei volantini  trovati in corso Palladio descrivevano i gay come dei ‘malati mentali’.

Volantini che dimostrano non solo quanto il Veneto sia arretrato o omofobo, ma soprattutto intollerante nei confronti della diversità. E ci si chiede, riferendosi a chi si è preso la briga di fare stampare quei volantini, perchè così tanto accanimento nei confronti di chi dovrebbe essere libero di essere se stesso, di amare alla luce del sole e coltivare quei sogni che dovrebbero essere sacrosanti per chiunque. Al di là di colore di pelle, di religione e di sessualità.
‘La manifestazione di oggi serve a raccontare un Veneto diverso da quello che ci presenta la pseudo politica e la cronaca – ha spiegato Mattia Galdiolo dell’associazione Arcigay Tralaltro di Padova – Una regione che sa essere un punto di riferimento nella rivendicazione dei diritti delle persone e delle famiglie lgbt. Oggi Vicenza c’è e il Veneto c’è per tutti, per chi ha avuto il coraggio di metterci la faccia ma anche per chi non c’era, ma avrebbe voluto esserci. Oggi abbiamo dato una lezione importante di civiltà alla politica veneta, speriamo che ne sappia fare tesoro’.

Nota del direttore

Che a pochi giorni dal 2016 ci sia ancora qualcuno che definisce i gay dei malati di mente è mostruoso. Fa orrore ed è qualcosa sulla quale occorre soffermarsi perchè essere civili è ben distante da una definizione che va al di là dell’omofobia.

Qualcosa su cui la politica, che avrebbe il compito di educare e non di indurre alla discriminazione, dovrebbe imparare a fermarsi e a condannare. Volantini con certe frasi choc offendono i gay ed i malati di mente. Offendere il mondo omosessuale per i politici è cosa normale, anzi, va di moda. Spesso, chi lo ha fatto è finito sulle prime pagine dei giornali senza un minimo di condanna. Sembra che ci sia una gara a chi è più intollerante ormai. Intollerante contro lo straniero, spacciandolo per colui che verrà ad ucciderti dentro casa, come se i killer fossero solo stranieri.

Intollerante contro chi ha una religione diversa, come se essere musulmani significasse per forza appartenere all’Isis.

Intollerante nei confronti dell’omosessuale che viene definito un pervertito o addirittura un malato di mente, che non dovrebbe stare nemmeno sulla faccia della terra.

Mi chiedo che male commetta un ragazzo che ama un altro ragazzo e che sogna di sposarlo. Mi chiedo perchè qualcuno spenda le proprie energie a combattere un mondo che esiste, ha fiato e oggi ha dimostrato di averne tanto. Che contiene i sentimenti più basilari e puliti del mondo. Che vuole dei diritti come li pretendono tutti i cittadini italiani. Perchè loro sono cittadini italiani che pagano le tasse e che con il loro lavoro danno un contributo al nostro paese, che deve riconoscerli e ascoltarli. Renderli felici e soprattutto liberi. Un paese che deve avere il coraggio di condannare chi li definisce malati di mente, calpestando un’identità che non va nascosta, ma aiutata ad esprimersi.

I gay e le lesbiche non sono in mezzo a noi per farci del male, ma per volersi bene e volercene. Educhiamoci al rispetto di chi ha una sessualità diversa e soprattutto, iniziamo a conoscerla prima di giudicarla male. Essere civili non significa non essere evasori o non buttare la carta per terra. Essere civili vuol dire anche sostenere nelle proprie battaglie chi è nato con gusti diversi dai nostri. Diversi, ma ugualmente belli.
Natalia Bandiera