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Da Thiene a Tenerife . “Italia ciao, con la pensione ricomincio nuova vita”

Ama l’Italia, l’ha girata in lungo e in largo per lavoro e per passione, ma ora a 73 anni Germano Toniolo chiuderà la sua casa a Thiene e se ne volerà a Tenerife assieme alla sua inseparabile Roma, il cocker nero che da 11 anni gli è fedele compagna.
L’esodo silenzioso dei pensionati tricolore che varcano la frontiera continua, cercando in mete ambite la loro seconda chance di vita, agevolata non solo dalla bella vista e dalle temperature più miti, ma dal favorevole trattamento economico a loro riservati in questi paesi di cui Tenerife è il più gettonato ultimamente.
E lo fanno proprio nella comunità europea che dimostra sempre meno la sua unione, specie per quanto riguarda la tassazione dei redditi: l’arcipelago delle Canarie pur facendo parte dell’unione europea, rientra nella regione ultra periferica beneficiando di un regime fiscale ridotto rispetto a quello di altri stati europei.
In soldoni l’Eldorado dei pensionati italiani farà lievitare in maniera del tutto legalmente la loro pensione del 30%, purché vengano rispettate semplici regole: vivere per 183 giorni l’anno nel nuovo paese assumendo lo status di ‘residente non abituale’ e per dieci anni l’Inps accrediterà la pensione lorda che non subirà alcun prelievo dall’erario scelto come meta, come previsto dagli accordi bilaterali.

A partire da luglio Germano andrà a vivere Playa de las Américas, cuore festoso delle Tenerife “Vado lì perché da sette ci abita mio fratello – spiega Toniolo – Due anni fa è stato colpito da un ictus, quindi voglio stargli vicino e non nego che i vantaggi che troverò lì mi fanno più che comodo”. Vantaggi economici indiscutibili per Toniolo ma che mette sullo stesso piano al paesaggio che stuzzica l’animo da artista che vive in lui, che l’ha portato negli anni a una produzione discreta di quadri dipinti a olio su tela che ha esposto a Thiene.
“Amo molto l’Italia, mi ha dato molto e io lo stesso ho fatto lavorando assiduamente e non nascondo che mi mancherà – commenta Germano mentre con la mano accarezza il batuffolo peloso che apprezza con uno sguardo amoroso – Sentirò fortemente la mancanza del livello artistico e culturale, non potrebbe essere diversamente per me che fin da bambino coltivo la passione per la pittura che è diventata la mia professione da quando sono andato in pensione”.

Una pensione che ha chiuso il suo capitolo dedicato al lavoro, diviso tra Milano e Roma e gli ultimi 10 anni come agente pubblicitario per una ditta di Sarcedo, lasciandogli molto tempo libero da dedicare alla sua pittura e all’altra sua passione, la lirica “Sono un pucciniano e ho visto tutto quello che c’era da vedere sia alla Scala di Milano che all’Arena di Verona – continua il pittore in pensione – Però tutte queste mie passioni non colmavano la mia solitudine, vivo solo con la mia fedele Roma chiamata così come emblema del mio amore per l’Italia”.

Una partenza che farà la felicità di Germano e dei suoi ‘colleghi’ pensionati, ma che farà piangere le casse dello stato italiano in mancanza dei balzelli fiscali.

Paola Viero