Lo aveva preannunciato la stessa responsabile del servizio In Oltre Emilia Laugelli, che in questi mesi, sta gestendo quella che si presenta come un autentico dramma sociale, dove a rischio c’è il bene più alto: la vita.
La Regione Veneto ha stanziato 100mila euro per incrementare il servizio anti suicidio , nato per gli imprenditori vittime della crisi, ma che recentemente è stato esteso anche alle ‘vittime’ delle Banche Popolari.I numeri sono altissimi e l’esperta Laugelli si avvale del supporto di una equipe di psicologi, che stanno lavorando con numeri da capogiro. Ed il ‘sommerso’ è inquietante, specie tra la popolazione più anziana che fa fatica a denunciare il proprio disagio emotivo per aver perso i risparmi di una vita.
In questo stanno giocando un ruolo importante le associazioni come quella di Don Torta e la stessa Casa del Consumatore, che si accinge ad aprire uno sportello anche a Thiene. Il transito di donne e uomini di ogni età e ceto sociale è enorme. Molti fingono flemma, quando hanno la morte nel cuore. Vedove che dopo la morte del coniuge, hanno appreso di non avere più nulla per la vecchiaia di quello risparmiato con sacrifici enormi.
Padri di famiglia che hanno pudore a confessare di aver perso tutto anche alla moglie o ai figli.
Secondo le prime stime, sarebbe il 20% delle chiamate che arrivano al telefono anti suicidio quelle riguardanti i casi delle banche popolari. Ma il numero è destinato a lievitare e in questo Emilia Laugelli con il suo staff composto anche da giovani psicologhe che fanno le trottole per informare ed individuare i casi da prendere in carico, stanno facendo un lavoro certosino. L’appello instancabile è quello di telefonare al numero verde 800 33 43 43.
N.B.
InOltre, la salute dell’imprenditore 800 33 43 43
Il Numero Verde 800 33 43 43 è in funzione 24 ore su 24, 7 giorni su 7 ha operato con efficacia ed ha rappresentato l’appiglio per iniziare a superare lo scenario fosco che chi chiamava aveva di fronte. Per tanti utenti è bastata la telefonata per poter vedere con maggiore chiarezza la propria situazione e iniziare a pianificare il modo per ripartire.
In molti casi gli esperti che rispondono hanno realizzato un percorso di affiancamento all’imprenditore che ha telefonato al Numero Verde, per definire una strada da intraprendere e attivare i servizi sanitari territoriali a cui rivolgersi.
I responsabili del servizio coordinato dalla dr.ssa Emilia Laugelli, responsabile dell’Unità Operativa di Psicologia Clinica Ospedaliera dell’Ospedale di Santorso (Vicenza), riferiscono che sono stati contattati finora solo dai diretti interessati e che diverse telefonate sono giunte anche da servizi territoriali che segnalavano situazioni a rischio, da amici, parenti e anche dipendenti di imprenditori in difficoltà che chiedevano cosa fosse possibile fare.
E’ molto importante – sottolineano gli esperti – che anche conoscenti e familiari non esitino a contattare il Numero Verde, quando il diretto interessato non appaia disponibile a farlo, per trovare insieme una modalità utile per sostenerlo ed aiutarlo nelle scelte imprenditoriali e di vita.
Attorno all’attività del Numero Verde si sta anche via via costruendo una vera e propria rete di servizi territoriali dedicati in ogni provincia.