Sono passate solo 24 ore da quando il sindaco di Cogollo del Cengio, Piergildo Capovilla, ha annunciato la probabile soluzione definitiva alle gare di moto sul Costo, che ogni anno causano numerosi incidenti, alcuni mortali.
E subito è sceso in campo Riccardo Calgaro, ex primo cittadino, che ha definito “pura e sacrosanta demagogia sia dal punto di vista tecnico che giuridico” quanto definito in un vertice sulla sicurezza, che ha visto come partecipanti l’amministrazione di Cogollo, Vi.Abilità, Carabinieri di Schio e forze di Polizia Locale e Stradale. Più controlli da parte delle forze dell’ordine e tagli sull’asfalto per renderlo meno aderente, è la soluzione ipotizzata, che dovrebbe far desistere i centauri a ‘sfidarsi’ su quella che in molto considerano una pista da corsa.
Il problema principale, secondo Calgaro, è che la strada del Costo non è del comune di Cogollo, ma della provincia di Vicenza, pertanto non è di competenza dell’amministrazione comunale intervenire sulla famosa strada.
“Tagliare l’asfalto per renderlo scivoloso? – si è chiesto Calgaro – Ma scherziamo? Si toglie sicurezza in casa di altri? Così facendo nei
tornanti sarà un massacro, soprattutto nella gara della ‘Salita del Costo’. E non è nemmeno pensabile dispiegare l’esercito per fermare qualche decina di imbecilli, tra l’altro ben conosciuti dai fans e dai motociclisti locali e volendo anche dalle autorità. Servono piuttosto maggiori controlli degli organi preposti, oppure autovelox. Anche perché – ha continuato l’ex primo cittadino – se i tagli sono nei tornanti non raggiungono lo scopo. Forse il sindaco non sa che si può uscire a 30 all’ora da una curva e raggiungere i 200 chilometri orari in un attimo. I tornanti non sono mai stati luoghi di incidenti mortali per i motociclisti – ha spiegato – e lo dico con l’esperienza di uno che abita a 50 metri dal Costo ed è motociclista da 30 anni”.
Intanto anche tra appassionati e detrattori delle corse in moto fioccano commenti. E se da una parte c’è chi approva quanto proposto da Piergildo Capovilla, dall’altra c’è chi difende i centauri o fa notare che, con l’asfalto reso non aderente dai tagli, potrebbero finire fuori strada anche i turisti della domenica, i ciclisti, o i ragazzini in motorino. Incidenti gravi per tutti quindi, che potrebbero anche avere costi elevati per la provincia in caso di richieste di risarcimento. E non basta, perché siccome in Alto Vicentino il Costo è fonte di dibattiti da decenni, c’è anche chi lo ha analizzato in lungo e in largo, facendo notare ad esempio che dopo la ‘Salita delle auto d’epoca’, ci sono ancora lame posizionate sotto i guard-rail che, se un ciclista o motociclista scivolasse e ci finisse sotto, rappresenterebbero una minaccia davvero pericolosa.
“I provvedimenti devono essere fattibili tecnicamente e in termini di legge – ha concluso Calgaro – Non si può far breccia sul popolino male informato solo per far credere di avere trovato una soluzione, quando questa non è nemmeno di tua competenza”.
Anna Bianchini