Il mondo degli ‘umili’ che compiono ogni giorno gesti di puro altruismo senza volere nulla in cambio è quello che a volte ti si piazza davanti all’improvviso e fa capire che cosa è il vero volontariato, che chiede solo di essere lasciato fuori dalle luci della ribalta perché, chi lo fa, pensa semplicemente di fare solo il proprio dovere verso i compaesani.

 

È la storia semplice di Teresa Calgaro dei ‘Ciara’, per tutti Teresina, donna mite ma instancabile, dalla tempra di acciaio, che ha lavato e stirato dal 1962 al 1994 qualcosa come 90 mila divise della gloriosa società calcistica Taurus, tra quelle della prima squadra e quelle delle 2 squadre giovanili. Ha sospeso il suo lavoro solo un anno per assistere il marito malato, e poi definitivamente alla soglia dei 70 anni.

 

I cogollesi ricordano come in casa dei ‘Ciorri’ magliette, calzoncini e calzettoni erano stesi ovunque ad asciugare: in giardino, in salotto, in cucina vicino alla stufa. Mille bacinelle erano sparse nelle stanze dove gli indumenti erano lasciati in ammollo per togliere il fango del campo da gioco lasciato durante la partita della domenica.

 

E la lavatrice ancora non c’era, le maglie erano ancora di lana, quindi il lavoro di Teresina, che doveva anche accudire la propria famiglia, era un continuo lava, asciuga e stira per tutto il paese.

 

E questo per ben 31 anni, nei quali la simpatica signora ha visto cambiare numerosi presidenti, i pulcini crescere per poi diventare uomini e papà, calciatori che hanno portato a loro volta i figli a giocare. E per tutti, senza chiedere mai nessun compenso, Teresina fatto trovare le magliette fresche di bucato.

 

Nata il 17 novembre 1926, sposata con Romano Mioni dei ‘Ciorri’, un figlio, Giuliano, ex portiere del Taurus, mancato purtroppo in febbraio di quest’anno, adesso Teresina è arrivata quasi al traguardo dei 90 anni. E Capovilla le ha voluto fare una bella sorpresa. D’accordo con l’altra figlia Liberiana, che domenica 12 luglio ha convinto la madre ad uscire con una scusa, l’ha fatta accompagnare in piazza, dove si festeggiava la sagra del Prezioso, e ha reso omaggio a questa donna instancabile che le disgrazie della vita non hanno saputo piegare.

 

Teresina, ovviamente sorpresissima, ha accettato il mazzo di fiori e la targa preparata per lei riuscendo solo pronunciare, un poco imbarazzata, rivolta ai presenti che la applaudivano: ‘Ma sio mati?’

 

Associazionismo a Cogollo significa anche questo. Chi può dà una mano e si va avanti con l’aiuto di tutti, anche di chi non ha una diretta partecipazione in una associazione. E’ infatti molto probabile che Teresina un calcio ad un pallone non lo abbia mai tirato. Eppure, maglie granata ne ha fatte sventolare a migliaia.

 

 

Marta Boriero

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