I Sindaci dell’Alto Vicentino hanno fatto squadra facendo vedere che per il bene comune deve prevalere il buon senso. In una conferenza stampa voluta dalla Conferenza dei sindaci dell’Ulss4 alto Vicentino, che si è tenuta a Thiene questa mattina, i primi cittadini si sono incontrati per sottoscrivere un documento, in cui a gran voce chiedono agli imprenditori di bypassare il fallimento del Consorzio Corsea ricapitalizzandolo e continuando la gestione della discarica di Sarcedo, così come stipulato nell’accordo originale.
Un atto di buon senso, che ha visto i Sindaci chiedere aiuto a Confindustria, affinchè intervenisse con i suoi associati per evitare che il fallimento del Consorzio ricadesse sulle tasche dei cittadini.
Il Consorzio Corsea, formato dal 150 aziende del territorio, aveva preso in gestione la discarica di 300mila metri cubi negli anni ’90, promettendone la cura ‘nel bene e nel male’. A inizio 2015 però il Consorzio ha dichiarato fallimento, mettendo così la cava nelle mani del Comune di Sarcedo che, da solo, non ce la può fare a sborsare i 350mila euro l’anno necessari per la gestione ai quali si aggiunge un milione di euro per i lavori di ripristino (che porterebbero a un risparmio annuo di 300mila euro sulla manutenzione ordinaria).
Davanti alla dichiarazione di fallimento del Consorzio, il problema ricade non solo su Sarcedo, ma su una fascia ben più ampia di Comuni, visto che la cava è al di sopra di una falda che dà da bere a centinaia di migliaia di persone da qui a Padova.
Ecco il fronte comune di Sindaci che hanno deciso di fare squadra e scendere in campo per risolvere il problema e dare dimostrazione che gli accordi si devono mantenere.
“E’ troppo facile ricavare guadagni e poi ‘mollare’ la patata bollente nelle mani del pubblico appena le cose si mettono male – ha commentato Luca Cortese, Sindaco di Sarcedo – Sono davvero felice di aver avuto la comprensione e il supporto dei colleghi”.
Numerosi Sindaci del territorio, i Presidenti delle Conferenze dei Sindaci delle Ulss vicentine n. 3, 4, 5, 6 e dell’Alta Padovana n. 15 e il presidente dell’Unione Montana Alto Astico hanno sottoscritto un documento in cui, con la loro presa di posizione, fanno capire la necessità di non creare un precedente in cui un ente privato può, a sua discrezione, ritirarsi da un accordo con il pubblico lasciando il problema in mano delle istituzioni.
Il Comune di Sarcedo era intervenuto subito e grazie all’intervento della Prefettura il Consorzio ha ripreso a inizio anno la gestione della discarica, che oggi viene portata avanti dal curatore fallimentare Nerio de Bortoli. Ma serve molto di più. Perché la discarica necessita di lavori di sistemazione che impediscano al percolato di penetrare nella falda inquinando l’acqua.
Da una cordata di imprenditori era arrivata una proposta, che consisteva nell’acquisizione, ripristino e gestione della discarica, a patto di poterla ampliare del 25%. Una bella faccia tosta, che si para davanti ad un problema serio che coinvolge un territorio molto ampio.
“E’ inacettabile una proposta del genere – hanno commentato Gianni Casarotto e Valter Orsi, Sindaci rispettivamente di Thiene e Schio – tra qualche anno rischieremmo di trovarci davanti allo steso problema. Non deve assolutamente essere autorizzato lo sfruttamento del territorio finchè fa comodo e poi l’abbandono con istanza di fallimento con successivo passaggio del problema agli enti pubblici”.
Tiziana Occhino, Sindaco di Arsiero, ha manifestato pubblicamente il suo appoggio al Comune di Sarcedo: “Il Sindaco Luca Cortese ha già dato incarico all’avvocato Antonio Maraschini di verificare se sussistono responsabilità penali – ha commentato – Condivido infatti che sia il caso di capire se, nel quadro storico di questa vicenda, ci sia qualcuno da colpevolizzare. E’ fondamentale preoccuparsi di fattori che ricadono negli ambiti sociali, economici, ambientali e quant’altro – ha concluso – ma davanti ad un fatto così grave non deve essere trascurato l’ambito penale”.
Anna Bianchini