Preferiscono non rilasciare dichiarazioni, ma il post lanciato su Facebook dalle titolari del negozio Pollicino di Carrè sta girando ben oltre i confini comunali e scalda gli animi già accesi di un venerdì che rischia, suo malgrado, i libri di storia.
Una breve dichiarazione che vale una presa di posizione molto netta, parole che hanno subito animato il dibattito via social e in paese dove da ieri non si parla d’altro: “Siamo convinte valga
sempre la pena di lottare per i propri diritti” – recita il cartello affisso nella vetrina, avvisando dello sciopero e della chiusura per tutto il venerdì – “la storia ci ha insegnato che la libertà individuale
va sempre difesa. Riteniamo che ostacolare il mondo del lavoro pensando di risolvere l’emergenza sanitaria non sia la strada giusta”.
Poche righe che hanno fatto della bacheca dove di solito si espongono gli ultimi modelli di carrozzine e colorati abitini per i più piccoli, il centro di un’arena mediatica dove nel mezzo campeggia il tema del green pass entrato oggi in vigore per milioni di lavoratori e negli spalti tifosi inferociti, alle prese con una lotta all’ultimo commento.
Molti gli apprezzamenti per una scelta di abbassare la serranda che, a quanto si intuisce tra le righe, non vorrebbe discutere il vaccino ma piuttosto l’introduzione di una certificazione vissuta come una violazione della libertà personale: “Bravissime, avete tutto il mio sostegno” – scrive un’utente – “Siete delle grandi, lo dovrebbero fare tutti!” aggiunge un’altra.
Ma a fronte di svariate attestazioni di sostegno, non mancano dall’opposta fazione commenti di disapprovazione, anche questi corroborati da una buona dose di ‘like’: “Spiace constatare che delle persone che lavorano in un negozio per bambini” – rimbrotta una lettrice – “non si rendano conto della gravità della situazione e non capiscano che adesso sono i bimbi la categoria più vulnerabile. Se ne stiamo uscendo è perché ci stiamo vaccinando. Avete perso una cliente, tanti saluti”.
Scuote la testa anche una signora di passaggio che taglia corto e risale in sella alla sua bici: “Se sono questi i motivi per scioperare, mi spiego il perchè questa società sia così mal ridotta”.
Come Amministrazione siamo a disposizione per ascoltare e cercare di trovare una soluzione alle difficoltà che emergeranno, consapevoli e riconoscenti che, a differenza di un anno fa, tutte le attività economiche sono ad oggi aperte, grazie soprattutto a quell’80% di popolazione che si è vaccinata.
Mi auguro, dunque, che i diversi punti di vista sappiano dialogare tra loro in modo civile e costruttivo, allontanando quanti vogliano utilizzare questa data per creare sfiducia e confusione”.
Redazione AltoVicentinOnline