L’11 novembre, in occasione del Poppy Day, avrà luogo a Venezia l’inaugurazione ufficiale del restauro delle porte in bronzo della chiesa anglicana di St. George che riportano il nome dei dieci cimiteri inglesi presenti sul territorio. Realizzate all’Arsenale di Venezia dalla fusione di due cannoni inglesi e dedicate alla memoria dei soldati britannici caduti sul fronte italiano durante la Prima Guerra Mondiale, torneranno a risplendere anche grazie al modesto ma apprezzato contributo del Comune di Calvene.

L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Andrea Pasin, ha, infatti, deciso di contribuire al restauro delle porte monumentali della chiesa di St. George sulle quali è menzionato anche il cimitero britannico sito in località Cavalletto a Calvene. Sabato scorso, una rappresentanza della Comunità Anglicana di Venezia è arrivata a Calvene. Dopo i saluti ufficiali nella Sala consigliare, alla presenza del console britannico a Venezia Ivor Coward e dei sindaci di alcuni comuni limitrofi, e la visita guidata a Villa Godi Malinverni di Lugo di Vicenza, ha avuto luogo la cerimonia commemorativa al cimitero Cavalletto. Numerosi i presenti: assieme al sindaco Pasin e ai componenti del Consiglio Comunale, gli Alpini e la Protezione Civile di Calvene, il Corpo Forestale dello Stato, i Carabinieri di Chiuppano, il Consigliere Regionale Marino Finozzi, il sindaco di Chiuppano, Giuseppe Panozzo e il presidente del Consorzio Pedemontana.vi, Nazzareno Leonardi. Per la comunità anglicana erano presenti Lady Frances Clarke, presidente del Venice in Peril Fund, che ha dato prezioso sostegno al progetto di restauro, il cappellano Padre Howard Levett e il Churchwarden David Newbold. Durante la cerimonia commemorativa presso il cimitero britannico del Cavalletto, Padre Levett e il parroco di Calvene, don Giancarlo Cantarello hanno recitato una preghiera ecumenica anglicano-cattolica, ciascuno nella propria lingua, tratta dalle parole del profeta Michea: “Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell’arte della guerra”.

S.P.

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