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Caltrano. Ultimato il piazzale forestale di Carriola

Con l’idrosemina della scorsa settimana si sono ultimati i lavori di realizzazione dei piazzali forestali a Carriola, nella montagna caltranese.

L’esigenza di dotare la vasta proprietà silvo-pastorale di adeguati spazi per lo stoccaggio del legname prelevato annualmente dai boschi comunali, era emersa in occasione della tempesta Vaia quando oltre 4.000 metri cubi di resinoso dovevano essere recuperati dalla foresta in quanto abbattuti dal disastroso evento atmosferico.

La proposta della realizzazione di piazzali di stoccaggio è stata pertanto inviata dall’amministrazione comunale al Commissario per l’emergenza il quale, tra i vari interventi finanziati in altopiano, ha assegnato 100mila euro a Caltrano per tale opera.

I piazzali sono stati ricavati in prossimità di malga Carriola sfruttando le aree di una vecchia cava di prestito e di una dolina, che sono state riempite in gran parte con materiale proveniente dal posto grazie alla rimozione di un dosso più ad ovest dove si è ricavato un ulteriore spazio di parcheggio e deposito. Il tutto con un impatto ambientale praticamente azzerato, anzi con un notevole miglioramento paesaggistico delle aree.

La cicatrizzazione degli scavi e dei riporti verrà assicurata grazie appunto all’idrosemina, che ripristinerà il cotico erboso così che queste superfici torneranno in breve tempo a disposizione del pascolo della malga.

“Siamo molto soddisfatti del lavoro eseguito” – afferma il vice sindaco Ivano Dalla Valle assessore ai boschi e malghe – “perché i piazzali sono da oggi a disposizione degli operatori forestali ma anche dei nostri ospiti che, sempre più numerosi, affollano in estate la montagna caltranese”.

Soddisfatto anche il sindaco Luca Sandonà che ha assunto la funzione di commissario al fine di essere il soggetto attuatore dell’intervento: “E’ un’opera importantissima a costo zero per il comune” – il suo commento – “che, insieme all’acquedotto che servirà le nostre malghe,  contribuirà al rilancio delle attività economiche della montagna”.

di Redazione AltoVicentinOnline