Sarà una vera e propria cittadella della salute la nuova sede dell’Ipab la Pieve di Breganze, che sorgerà in via S. Eurosia. Il progetto preliminare, che è stato presentato oggi alla stampa, è in fase molto avanzata e una volta realizzato sarà uno dei più innovativi a livello regionale e un centro di eccellenza per tutto l’Alto Vicentino.
Una scelta che è una sfida ma anche una necessità, visti i limiti che presenta l’attuale struttura per anziani in via Pieve: scarsa funzionalità e difficoltà a garantire condizioni di sicurezza, problemi di viabilità e di parcheggio, alti costi di gestione a causa proprio dell’inefficienza – anche energetica – della struttura.
“Il progetto della cittadella della salute nasce da questi presupposti, dopo profonde valutazioni sulle possibili alternative, in particolare sull’opportunità di ristrutturare la sede attuale, cosa che alla fine come Consiglio di Amministrazione abbiamo ritenuto non percorribile perché in proporzione più onerosa, non risolutiva dei problemi elencati e improponibile per le persone attualmente ospiti” spiega il presidente Piergiorgio Laverda.
Il progetto verrà realizzato su un’area in via S.Eurosia che si estenderà per circa 78 milametri quadri. E’ stata scartata quasi subito l’ipotesi di realizzare nella zona un intervento a contenuto quasi esclusivamente immobiliare, pure consentito dal Piano di Interventi Comunale, cosa che avrebbe significato delegare a privati l’edificazione di oltre 67 mila metri cubi di edilizia residenziale, dopo la vendita da parte dell’Ipab sul mercato di una porzione dell’area. “Una soluzione questa che avrebbe avuto una pesante ricaduta sul territorio del paese e sul suo sfruttamento – spiega il direttore facente funzioni Sante Bressan – alla quale abbiamo preferito una progettazione che riduce il consumo di suolo e risorse, diffondendo non solo valori economici, ma anche sociali, ambientali ed urbani”.
Partendo da questi presupposti, il progetto di via S. Eurosia prevede quattro grandi interventi strategici: nell’area sud-ovest sorgerà la nuova casa per anziani; nella zona sud-est Casa Uderzo è stata destinata a fattoria sociale didattica; nell’area nord-est vi sarà il parco urbano; nell’area nord-ovest, il nuovo ecoquartiere.
Le quattro superfici si sosterranno una con l’altra, generando un insieme di valori architettonici, urbanistici, ambientali, sociali, paesaggistici, economici, infrastrutturali. Un progetto che risponde anche ai criteri di pianificazione e sviluppo dei servizi socio-sanitari messi a punto da Ulss e Regione, consentendo di fornire nuovi servizi sanitari, assistenziali e sociali e garantendo non solo i posti di lavoro attuali, ma anche la creazione di nuove opportunità occupazionali (il personale conta oggi 142 persone fra dipendenti e collaboratori, compresi quelli della scuola dell’infanzia).
Il nuovo centro servizi
Il nuovo centro servizi tiene conto della attuali tendenze che vedono le strutture di accoglienza per anziani utilizzate soprattutto da persone fortemente debilitate nelle funzioni principali e nelle capacità cognitive e relazionali. Prevede una struttura residenziale da 140 posti letto, un centro diurno per 30 persone e un’area di riabilitazione rivolta non solo agli ospiti ma a tutti i cittadini.
“La nuova casa per anziani sarà quindi in primis una struttura residenziale destinata a persone anziane non autosufficienti, ma offrirà anche ad ogni cittadino la possibilità di usufruire di servizi riabilitativi, di socializzazione o di servizi post-ospedalieri. Lo spostamento del complesso in via S.Eurosia consentirà inoltre di riattivare la zona di via Pieve,creando un luogo di vita e di relazioni per i cittadini” spiega il presidente Laverda.
Il nuovo edificio si svilupperà su due piani fuori terra e energeticamente sarà classificato in Classe A, con la massima attenzione al risparmio delle risorse, dell’energia, alla produzione di basse emissioni, al riutilizzo delle acque, ottimizzando anche i costi di gestione.
Permetterà alle persone accolte di vivere in spazi dignitosi, con aree verdi e sarà un luogo accessibile, a differenza delle difficoltà che presenta la sede attuale.
La fattoria sociale didattica
La fattoria sociale sarà il ponte tra l’ecoquartiere e la nuova casa per anziani, grazie alla promozione della cultura del biologico a chilometro zero e alla presenza del parco urbano. L’attività, presso Casa Uderzo, è già iniziata e la gestione è affidata alla cooperativa sociale Verlata Lavoro di Villaverla, che attraverso il lavoro agricolo offre opportunità occupazionali a persone svantaggiate. Il progetto è frutto della collaborazione con l’Ulss 4 Alto Vicentino, la Conferenza dei Sindaci, la Provincia, la Caritas Diocesana e il consorzio delle cooperative sociali Prisma. Mediante alcuni stralci di lavori si procederà al recupero del fabbricato agricolo storico in accordo con il Ministero dei Beni Culturali.
Il parco urbano
Punto di forza della proposta, il parco urbano ha lo scopo di generare valore ambientale e relazionale.Sarà infatti integrato con le vicine residenze, con la fattoria sociale didattica e con la nuova casa per anziani. Promuoverà la coscienza del verde, della permacultura, degli orti e frutteti urbani, dei filari alberati che definiranno delle “stanze verdi” le quali potranno ospitare il gioco dei bimbi, la convivialità, il divertimento e l’incontro delle famiglie. “Finalmente gli anziani potranno convivere con i bambini, i giovani e le persone che frequenteranno il parco” sottolinea Laverda. Inoltre un percorso pedonale collegherà l’area al centro, consentendo a tutti i residenti di godere del parco e delle sue opportunità.
Il nuovo ecoquartiere
E’ l’aspetto più complesso del progetto, perché rinuncia al profitto per puntare sulla qualità, sulla sostenibilità e la condivisione degli stili di vita. L’ecoquartiereinfatti sarà formato da quattro aree in ognuna delle quali sorgerà un “condominio orizzontale”, dotato di aree di sosta e viabilità accessibile, con case a schiera o appartamenti. L’intervento previsto permette di contenere l’edificazione residenziale e lascia aperta la possibilità di prevedere esperienze di social housing. “E’ un modo nuovo di pianificare, possibile proprio perché il proponenteé un Ente pubblico che guarda al benessere di tutta la comunità e delle generazioni future” sottolinea il direttore Bressan.
Gli aspetti finanziari
Il progetto di via S. Eurosia verrà finanziato in parte con patrimonio dell’Ente, in parte con fondi europei ai quali si potrà accedere grazie alla trasformazione dell’Ente in Fondazione Onlus.
“Siamo consapevoli del fatto che il progetto è ambizioso – conclude il presidente Laverda – ma crediamo che i tempi siano maturi per questo salto di qualità che è ormai un obbligo, visti i limiti strutturali dell’attuale sede. Un progetto che ci permetterà di rilanciare l’attività della Pieve, rispondendo ai nuovi bisogni della popolazione e facendo di queste strutture un polo della salute non solo per Breganze ma per tutto questo territorio, che fa da cerniera fra tre diverse Ulss. La trasformazione in Fondazione, che consente un’importante accelerazione nei tempi di realizzazione del progetto e notevoli risparmi nei costi di gestione, non deve creare preoccupazione, perché avviene mantenendo il controllo locale e la presenza di Comune e Parrocchia nel Consiglio di Amministrazione, così come risponde ai rigidi criteri previsti dalla legge sulle organizzazioni non lucrative di utilità sociale”.
di Redazione Thiene on line