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Breganze. L’Ipab promossa con lode dalla Regione, ma resta il nodo della sede

La Regione Veneto ha detto sì. L’Ipab “La Pieve” di Breganze ha raggiunto il top della qualità per i servizi offerti (la residenza per anziani autosufficienti e i due Centri Diurni). A decretarlo, le visite ispettive della Regione,

finalizzate proprio all’accreditamento dei principali servizi svolti. E l’Ipab ha ottenuto il massimo punteggio previsto dal protocollo. “E’ una conferma della qualità che la nostra Ipab esprime, un valore per tutta Breganze e il territorio circostante, frutto di un lavoro che coinvolge dirigenti e personale” – sottolinea il presidente Piergiorgio Laverda. L’ispezione si è concentrata sugli aspetti organizzativi e di gestione, ma ha valutato positivamente anche gli strumenti e gli indici relativi alla gestione patrimoniale dell’ente.

Ma c’è un ma. Al buon risultato ottenuto dai servizi si contrappongono però problematiche assai serie: è in scadenza infatti l’autorizzazione in deroga ottenuta per quel che riguarda il pensionato per anziani autosufficienti, dove permangono gravi criticità da un punto di vista strutturale e di sicurezza. “I nodi – spiega il presidente dell’Ipab – stanno arrivando al pettine. Erano questi aspetti che ci avevano posto nella condizione obbligata di procedere spediti verso la realizzazione della struttura nuova. Se la situazione rimane quella attuale, non si potrà che valutare la chiusura del pensionato”. Perciò non si ferma l’iter burocratico per la realizzazione della nuova struttura in via Sant’Eurosia: è stato infatti affidato l’incarico per la redazione del piano urbanistico da sviluppare in base alla normativa attualmente vigente, con l’obiettivo di avviare quanto prima i lavori.

Rimane da affrontare anche il nodo dei costi di gestione sempre più elevati che incidono pesantemente sulle rette degli ospiti. E sembra ormai impossibile una scelta diversa dal passare, come forma giuridica, a Fondazione, scelta quest’ultima sulla quale si è espressa favorevolmente anche la Fondazione di Comunità Vicentina per la Qualità di Vita. Per questi motivi il Consiglio di Amministrazione dell’Ipab intende presentare l’istanza di depublicizzazione accompagnandola con una bozza di statuto, che prevede fra i membri del Consiglio di Amministrazione anche un rappresentante della stessa Fondazione Vicentina. “Abbiamo ipotizzato anche che possa essere inserito un rappresentante del mondo sindacale” – conclude Laverda.