Le teorie vegane e il calo dei consumi stanno mettendo in ginocchio il settore ma la Latteria Soligo conferma di puntare sulla qualità.
A pochi giorni dall’annuncio del sequestro di 12 forme di formaggio a causa di aflatossine cancerogene contenute nel latte, la storica cooperativa leader nel Nordest nel settore lattiero caseario, conferma di puntare sulla qualità e paga il latte 10 centesimi in più rispetto alla media nazionale.
“Nonostante le difficoltà, nell’anno dell’addio alle quote latte e dell’inizio della totale deregulation del settore, Latteria Soligo è riuscita a mantenere dritta la barra del timone nel mare in tempesta. Per il 2015 andremo a pagare ai soci 0.467 euro per litro di latte alla stalla, contro una media italiana che non è andata oltre i 36-37 centesimi al litro. Questo – ha spiegato il presidente Lorenzo Brugnera – è per noi una dimostrazione chiara di come il sistema cooperativo e il controllo diretto della filiera da parte degli allevatori, dalla stalla alla trasformazione casearia, sia l’unico argine contro la deriva dei prezzi. L’unità dei nostri agricoltori è la nostra forza, da più di 130 anni, solo così si può evitare di soccombere alle logiche delle multinazionali”.
Il settore lattiero caseario, mai come ora si trova a fare i conti con le spinte dei mercati internazionali e i problemi ‘interni’ del cambiamento dei consumi e l’incremento produttivo rischia di non poter essere assorbito da un mercato saturo e in balìa della concorrenza.
“Il dopo quote lattee ha significato una impennata produttiva esponenziale – ha proseguito Brugnera – Nel Nord Europa ci sono Paesi che stanno producendo dal 15 al 17% in più e anche in Veneto la crescita è stata intorno al 2%, con il rischio evidente che il mercato non riesca ad assorbire la materia prima e l’incubo di ogni allevatore che si materializza: il latte che viene buttato. A questo aggiungiamo un blocco delle importazioni russo e una discesa del mercato cinese, ed è chiaro che il quadro internazionale è davvero difficile”.
Ma è anche dal fronte interno che arriva una minaccia, identificata nel calo dei consumi e nelle moderne teorie alimentari che escludono il latte e i suoi derivati dall’alimentazione.
“Il calo dei consumi e l’avanzare mediatico di dubbie teorie alimentari come quella vegana mettono sotto accusa un alimento come il latte che resta invece insostituibile per il suo apporto di proteine e nutrienti – ha sottolineato Brugnera – A questi assalti Soligo ha risposto con la strategia della qualità. E’ stata la prima infatti ad ottenere il marchio QV (Qualità Verificata) dalla Regione Veneto. Circa 60 delle nostre aziende hanno fatto questa scelta che significa filiera rigorosa e innalzamento qualitativo della materia prima. Oggi – ha concluso – quasi il 70% del nostro latte ha conquistato questa certificazione”.