“A Breganze – secondo il Sindaco Piera Campana – i sinti sono cittadini residenti e vanno trattati con la stessa dignità degli altri cittadini”. La zona di sosta di via Ferrarin, che si trova dietro la caserma dei Carabinieri, è secondo il primo cittadino, l’unica soluzione di sistemazione che il Comune riesce a trovare in questo momento per il nucleo famigliare di sinti che è stato allontanato da dove sostava precedentemente a causa dei lavori della Pedemontana. Una soluzione che lei stessa definisce temporanea, ma che si è dovuta risolvere con rapidità visto che i caravan, di proprietà di persone regolarmente residenti a Breganze, da qualche parte devono trovare alloggio.
Il gruppo di minoranza del Consiglio Comunale di Breganze si è opposto a quello che viene definito ‘un campo rom’ e in città è nato il ‘Comitato no campo rom’ che insieme a Forza Nuova ha indetto una fiaccolata per protestare contro il nuovo accampamento dei nomadi sinti. E’ scoppiata una bufera contro la decisione dell’amministrazione. Una polemica che vede da una parte la Giunta cercare una sistemazione per la famiglia sinti e dall’altra un’opposizione, che è stanca di vedere i nomadi godere di privilegi a spese della comunità e assecondati nelle scelte di vita anche quando queste ‘stridono’ con il trend generale della comunità.
In difesa della decisione del Comune, il primo cittadino ha spiegato: “Stiamo parlando di un solo nucleo famigliare con 2 caravan, quindi poca cosa. Gli altri che componevano il gruppo per il momento si sono allontanati volontariamente. Ma soprattutto bisogna ricordare che sono persone che hanno la residenza anagrafica a Breganze, quindi per legge non si possono allontanare con una semplice disposizione comunale. Non sono persone di passaggio, né clandestini o profughi, sono breganzesi a tutti gli effetti, piaccia o no”.
Dopo il loro allontanamento dalla zona che ora è interessata dai lavori della Spv Pedemontana, i sinti si sono ‘parcheggiati’ in vari posti e sono sempre stati fatti ‘sloggiare’ su richiesta dei cittadini che si sono rivolti al comune. “Capisco le persone che non vogliono i caravan sotto casa – ha sottolineato Piera campana – infatti siamo intervenuti tempestivamente, ma una soluzione a queste persone la devo dare per forza, non è una questione di buonismo o tolleranza, è doveroso per legge, lo impongono le politiche poste in essere. Per questo motivo abbiamo individuato in via Ferrarin l’unico luogo che ci sembra adeguato. E’ lontano da abitazioni – ha continuato – è monitorabile dalle associazioni ed è un terreno comunale. Avevamo anche chiesto a qualche privato di concedere provvisoriamente un terreno, un casolare o un rustico, ma non ci sono arrivate offerte”.
Piera Campana, davanti al protrarsi delle polemiche che negli ultimi giorni si sono intensificate, sostiene che l’unica soluzione possibile davanti a questo caso sia l’integrazione. “Dobbiamo puntare su un percorso di integrazione che accolga queste persone nella società – ha sottolineato – Si tratta di un lavoro lungo, ne siamo consapevoli, ma ci ha già dato soddisfazione una volta, con un’altra famiglia che alla fine si è adeguata. L’integrazione presuppone che i bambini frequentino la scuola e che gli adulti, compatibilmente con la situazione contingente, si collochino in un posto di lavoro per provvedere, almeno in parte, ai costi abitativi”. Un’integrazione di cui si dovrà occupare il Comune, con la collaborazione dei Servizi Sociali e di alcune associazioni. Un’integrazione che richiede monitoraggio costante e che alla fine dovrebbe portare questo nucleo famigliare a entrare in un’abitazione fatta di mattoni e impianti a norma, con bambini che frequentano la scuola e genitori che tutte le mattine si recano puntuali al lavoro.
Anna Bianchini