Quello appena trascorso a Bolzano Vicentino è stato un venerdì sera all’insegna della protesta, con un coro sonoro che si è fatto sentire davanti a tutta Italia, attraverso la nota trasmissione Dalla Vostra Parte di Rete 4. ‘Troppi profughi, non ce la possiamo fare’.
“Siamo un paese di 6000 anime che attualmente vede ospitati 80 profughi, un numero che va ben oltre la soglia tracciata dal protocollo del prefetto Soldà, che prevedeva la ripartizione di 2 migranti ogni 1000 abitanti e che peraltro il nostro sindaco non ha mai firmato”. A parlare è l’assessore del Comune di Bolzano Gianluigi Feltrin, che è anche il portavoce del comitato cittadino ProBolzano, organizzatore della manifestazione e della seguente fiaccolata per le strade del paese.
“La nostra cittadina non è più sicura come prima, la gente ha paura perchè questi presunti richiedenti asilo, che sono tutti giovani uomini provenienti da territori che non sono in guerra come Senegal e Bangladesh, sono liberi di vagabondare per le strade senza alcun controllo o regola, importunando le persone e girovagando senza meta fino a tarda notte. Noi privati cittadini chiediamo una loro più equa ripartizione sul territorio, in quanto i comuni limitrofi a Bolzano non ospitano nessun profugo. Noi siamo in esubero.”
Gli 80 migranti sono tuttora ospitati in 10 immobili che appartengono alla stessa proprietaria dell’Hotel Adele di Vicenza, conosciuto come una delle più importanti roccaforti vicentine del business dell’immigrazione.
“Chiediamo dunque più controllo da parte delle autorità sui movimenti di questi presunti profughi, affinchè Bolzano torni ad essere il tranquillo e ridente paesino di campagna che è sempre stato”, conclude Feltrin, ” per il bene di chi ci vive e che da tempo non si snete più al sicuro neanche in casa propria”.
Immancabile alla partecipata manifestazione andata in scena proprio davanti al Comune, il comitato Prima Noi di Alex Cioni, che da mesi scende nelle piazze per denunciare la mala gestione degli immigrati ed il giro d’affari che ruota attorno al fenomeno, che ha investito ogni parte del Veneto.
K.C.