In una nota diffusa poche ora fa la Borsa Italiana ha comunicato di aver rigettato la quotazione in borsa di Banca Popolare di Vicenza. Secondo l’istituto di controllo “non sussistono i presupposti per garantire il regolare funzionamento del mercato”, soprattutto a causa dello scarso risultato dell’asta di sottoscrizione azionaria. Duro colpo per il management di Francesco Iorio, visto che adesso la ristrutturazione della Banca passerà interamente per le mani del Fondo Atlante.
E’ lapidario l’annuncio fatto nel primo pomeriggio dalla Borsa Italiana, che di fatto ha bloccato il lavoro degli ultimi mesi del nuovo asset societario BPVI. L’istituto di credito non sbarcherà sul mercato di Piazza Affari il 4 maggio come era nei piani da qualche settimana. Troppe le lacune procedurali che ancora interessano la banca. Innanzitutto ha pesato lo scarso successo dell’aumento di capitale previsto per rientrare nei parametri di stabilità, sottoscritto solamente al 7,6%. Altro problema riguarda il capitale flottante (cioè quello contrattabile in borsa) che per legge deve essere almeno il 25%, mentre per BPVI il dato si aggirava sullo 0,36%.
A questo punto secondo i contratti stipulati da Iorio e Dolcetta nelle scorse settimane il Fondo di investimento Atlante prenderà possesso del 99,3% del capitale, provvedendo alla sottoscrizione completa di circa 1,5 miliardi di euro.
Federico Pozzer