In venti lo hanno circondato, dopo averlo aspettato all’uscita dell’istituto professionale San Gaetano, e lo hanno ‘gonfiato di botte’. Ancora un episodio di bullismo a Thiene e nell’Alto Vicentino, dove la situazione tra i giovani è diventata davvero allarmante.
Protagonista del pestaggio, un quindicenne di Velo d’Astico, che si è rivolto allo sportello Sicurezza del suo comune per denunciare quanto accaduto nei giorni scorsi, in via Monte Cengio, dove è stato condotto dai bulli. Calci, pugni, schiaffi, offese e minacce da parte della nutrita gang, che voleva sapere dall’adolescente l’indirizzo di un proprio compagno di scuola, anche lui di Velo d’Astico, ‘colpevole’, di aver alzato la voce con il ‘boss’ durante una discussione divenuta accesa alle Fontane di Schio.
Stiamo parlando di ragazzi tra i 15 ed i 20 anni. Uno ‘sgarro’, che andava pagato con un regolamento di conti per fare capire chi è il più forte e detta leggi. Storie da bulli da quartieri malfamati, che parlano un linguaggio simile a quello mafioso, quello che emerge. Uno spaccato giovanile da brividi che sembra non volersi arginare, nonostante le denunce dei giorni scorsi, dopo gli episodi alle stazioni delle corriere. Un’esplosione di spavalderia,delinquenza e senso di impunità, quello che accomuna questi bulli, che sembra non abbiano paura di niente e di nessuno.
Adolescenti che si atteggiano e organizzano piani criminali come fossero delinquenti incalliti. Una generazione violenta, che desta preoccupazione e sulla quale sono concentrate le attenzioni delle forze dell’ordine, che devono fare i conti con l’omertà delle vittime del bullismo, che spesso si chiudono nel silenzio e preferiscono tenere dentro tutto pur di rischiare ripercussioni fisiche e psicologiche.
Il giovane aggredito a Thiene in via Monte Cengio ha avuto solo il ‘torto’ di conoscere il destinatario della spedizione punitiva ed ha pagato a suon di botte, il desiderio bramoso da parte del branco, di sapere dove abitasse per dare una lezione anche a lui. Un messaggio intimidatorio indiretto da chi ha deciso di fare la parte del leone in modo che tutti sapessero cosa accade a chi osa sfidare anche solo alzando la voce, chi comanda.
Tutto questo è ambientato in un istituto superiore, ma anche le scuole medie ormai, sono da tempo ‘teatro’ di bullismo, con ragazzi problematici, che vengono bocciati e rimangono in un ‘ambiente di bambini’, che viene contaminato dalla loro presenza.
Natalia Bandiera