E’ stata consegnata ai familiari nel corso di una toccante cerimonia quest’oggi, anniversario della battaglia di Nikolajewka, la piastrina di riconoscimento appartenuta al Ten. Medico, Guido Miotto, Medaglia d’Oro Al Valor Militare, rinvenuta in Russia nell’autunno scorso.
La piastrina era stata consegnata al Comune da U.N.I.R.R. – Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia ed Associazione Ricercatori Storico Aeronautica Dogfight.
“A distanza di tanti anni – ha quindi proseguito Casarotto – è come se anche per me fosse tornato a casa una parte tangibile di una persona cara, che sento e che sentiamo ancora presente tra noi con la sua importante eredità di ideali, costituita dalla fedeltà, fino alla fine,
ai valori di patria e di missione medica che aveva scelto, all’abnegazione al proprio dovere e alla solidarietà con gli altri uomini, sempre e dovunque e malgrado ogni avversità”.
I familiari del Ten Medico Guido Miotto, nel ricevere la piastrina del congiunto, hanno espresso la volontà di farne dono alla Città di Thiene perché venga conservata ed esposta perennemente al Monumento ai Caduti.
Nato a Thiene il 14 aprile 1909, Guido Miotto, immediatamente dopo aver conseguito la laurea e l’abilitazione all’esercizio della professione medica, si ritrova nel pieno della bufera della 2ª guerra mondiale. Arruolato nei servizi sanitari, è inviato sul fronte russo come ufficiale medico aggregato al 52° reggimento Artiglieria – divisione Torino.
L’abnegazione e la competenza professionale gli valgono sin dal primo momento la stima dei subalterni e l’apprezzamento dei superiori.
Durante la ritirata, i trasferimenti, l’internamento nei gulag rifulge in tutta la sua grandezza la figura del tenente medico Guido Miotto. Patisce l’internamento nei gelidi capannoni di Kalasc congestionati di feriti, di congelati, di ammalati, di moribondi, di morti e di vivi stremati di forze; continua a prestare la sua infaticabile e preziosa opera di medico, in condizioni estreme. Nel tragico treno che porterà, dopo venti giorni di viaggio tremendo, i sopravvissuti da Kalasc all’ospedale di Volks, il ten. Miotto, continua la sua eroica opera, onorando con straordinaria dedizione la sua missione di medico.La sua pur forte fibra è stroncata da una grave epidemia di tifo petecchiale.
Il 6 maggio 1959 gli viene riconosciuta la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria con la seguente motivazione: “Ufficiale di un Gruppo di Artiglieria divisionale, incurante del pericolo, si prodigava nel raccogliere e curare i feriti e gli ammalati nei posti più avanzati e battuti, distinguendosi particolarmente durante duro ripiegamento. Catturato si prodigava senza risparmio e senza preoccuparsi della sua incolumità tra innumerevoli ammalati di morbo contagioso, finché – colpito egli stesso dal male- moriva nel compimento del suo dovere stoicamente compiuto. Fronte russo, dicembre 1942 – prigionia di guerra dicembre 1942 – aprile1943”