E’ stata consegnata ai familiari nel corso di una toccante cerimonia quest’oggi, anniversario della battaglia di Nikolajewka, la piastrina di riconoscimento appartenuta al Ten. Medico, Guido Miotto, Medaglia d’Oro Al Valor Militare, rinvenuta in Russia nell’autunno scorso.
La piastrina era stata consegnata al Comune da U.N.I.R.R. – Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia ed Associazione Ricercatori Storico Aeronautica Dogfight.
Erano presenti alla cerimonia, svoltasi in Municipio, oltre al Sindaco, Giovanni Casarotto, all’Amministrazione Comunale e al Gruppo ANA di Thiene, il Presidente del Consiglio Regionale, Roberto Ciambetti, il Col. Ferdinando Braglia, Direttore del Dipartimento Militare di Medicina Legale di Padova, il Col. Fausto Vignola, Vice Direttore del CoESPU, Centro di Eccellenza per le Stability Police Units, il Cap. Pierluigi Traiani, comandante territoriale del Corpo Militare della Croce Rossa, il Cap. Davide Rossetti, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Thiene, il Lgt. Francesco Mocellin, comandante della Guardia di Finanza di Thiene, il Col. Gianfranco Ciancio, Presidente Ufficiali in Congedo d’Italia Alto Vicentino, Maurizio Comunella, componente dell’UNIRR nazionale e segretario della sezione UNIRR Pedemontana, il Ten. dr. Mario Palermo, delegato territoriale dell’Associazione Nazionale della Sanità Militare, le Associazioni d’Arma e Combattentistiche e le delegazioni di tutti gli Istituti Scolastici di Thiene. Le note di “Monte Pasubio” e “Signore delle Cime” cantata dal m.° Alberto Spadarotto, docente all’Istituto Musicale Veneto “Città di Thiene”, hanno aperto e concluso la cerimonia.
“Di Guido Miotto, Medico, Soldato, uomo coraggioso e generoso – ha esordito il Sindaco, Giovanni Casarotto nel suo dicorso – nella nostra Thiene non avevamo finora che il ricordo e la memoria. Oggi qualcosa di lui è tornato a casa, nella sua città natale e torna alla Sua famiglia. E’ un oggetto fragile, piccolo, ma che racchiude il Suo nome, un oggetto che lo rappresenta, che lo identifica e che è il simbolo stesso della Sua passione ardente per l’Italia”.
“A distanza di tanti anni – ha quindi proseguito Casarotto – è come se anche per me fosse tornato a casa una parte tangibile di una persona cara, che sento e che sentiamo ancora presente tra noi con la sua importante eredità di ideali, costituita dalla fedeltà, fino alla fine,
ai valori di patria e di missione medica che aveva scelto, all’abnegazione al proprio dovere e alla solidarietà con gli altri uomini, sempre e dovunque e malgrado ogni avversità”.
I familiari del Ten Medico Guido Miotto, nel ricevere la piastrina del congiunto, hanno espresso la volontà di farne dono alla Città di Thiene perché venga conservata ed esposta perennemente al Monumento ai Caduti.
Nato a Thiene il 14 aprile 1909, Guido Miotto, immediatamente dopo aver conseguito la laurea e l’abilitazione all’esercizio della professione medica, si ritrova nel pieno della bufera della 2ª guerra mondiale. Arruolato nei servizi sanitari, è inviato sul fronte russo come ufficiale medico aggregato al 52° reggimento Artiglieria – divisione Torino.
L’abnegazione e la competenza professionale gli valgono sin dal primo momento la stima dei subalterni e l’apprezzamento dei superiori.
Durante la ritirata, i trasferimenti, l’internamento nei gulag rifulge in tutta la sua grandezza la figura del tenente medico Guido Miotto. Patisce l’internamento nei gelidi capannoni di Kalasc congestionati di feriti, di congelati, di ammalati, di moribondi, di morti e di vivi stremati di forze; continua a prestare la sua infaticabile e preziosa opera di medico, in condizioni estreme. Nel tragico treno che porterà, dopo venti giorni di viaggio tremendo, i sopravvissuti da Kalasc all’ospedale di Volks, il ten. Miotto, continua la sua eroica opera, onorando con straordinaria dedizione la sua missione di medico.La sua pur forte fibra è stroncata da una grave epidemia di tifo petecchiale.
Il 6 maggio 1959 gli viene riconosciuta la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria con la seguente motivazione: “Ufficiale di un Gruppo di Artiglieria divisionale, incurante del pericolo, si prodigava nel raccogliere e curare i feriti e gli ammalati nei posti più avanzati e battuti, distinguendosi particolarmente durante duro ripiegamento. Catturato si prodigava senza risparmio e senza preoccuparsi della sua incolumità tra innumerevoli ammalati di morbo contagioso, finché – colpito egli stesso dal male- moriva nel compimento del suo dovere stoicamente compiuto. Fronte russo, dicembre 1942 – prigionia di guerra dicembre 1942 – aprile1943”