E’ un successo secondo le migliori aspettative quello della mostra evento sui 100 anni delle 52 gallerie del Pasubio inaugurata sabato a Schio, ‘ode’ all’opera ingegneristica del Genio militare e frutto di una appassionata ricerca di documenti fotografici inediti degli storici locali.
I primi due giorni di apertura hanno richiamato a palazzo Fogazzaro centinaia di visitatori incuriositi, che hanno gettato uno sguardo nuovo non solo sugli aspetti storici e ‘romantici’ di un’opera che compie un secolo e che richiama migliaia di camminatori ogni anno, ma soprattutto sugli aspetti tecnici e costruttivi che impegnarono ufficiali come Giuseppe Zappa, Corrado Picone e Carlo Ruffini, non solo dei nomi scolpiti nella pietra, ma geniali costruttori e preziosissimi fotografi che lasciarono un vivo ricordo tra i militari delle 33° compagnia.
Curata da Claudio Rigon e promossa dal CAI (Club alpino italiano) sezione di Schio, che si occupa della manutenzione della strada con gli alpini, dal comune di Schio e dall’Unione montana Pasubio-Alto Vicentino, la mostra è stata inaugurata sabato con una cerimonia molto partecipata, aperta dal coro Ges di Schio, che ha intonato ‘Inno al Trentino’.
‘Oggi viene presentata – ha detto subito dopo il sindaco Valter Orsi, nel suo discorso di apertura – una mostra importantissima per la nostra città, un’esposizione che guarda al futuro. Le gallerie del Pasubio sono un dono che abbiamo ricevuto e che dobbiamo tutelare e promuovere. Per questo abbiamo deciso di presentare la candidatura di questa magnifica opera affinché sia inserita tra i siti patrimonio dell’Unesco’.
‘Il CAI di Schio ha 120 anni – ha poi aggiunto Umberto Dalla Costa, presidente dell’associazione -. I suoi soci fondatori hanno vissuto il dramma della grande guerra e hanno deciso, nel 1922, di costruire il rifugio delle sezioni alle porte del Pasubio, sui resti di un ricovero militare. La struttura, in seguito, fu intitolata al generale Achille Papa. Con questa azione concreta, ma allo stesso tempo altamente simbolica, i nostri predecessori hanno deciso di diventare i custodi della memoria del grande sacrificio umano che si è consumato su questa montagna’.
Un enorme valore storico è la cifra della mostra, per il presidente dell’Unione montana Pasubio-Alto Vicentino Armando Cunegato. ‘Era il 1917, un inverno freddo e nevoso. Attraverso queste fotografie – ha dichiarato Cunegato – forse, abbiamo modo di capire che cosa sia stato quel periodo. Era iniziata da due anni la Grande Guerra e il Pasubio era un fronte importantissimo, inespugnabile. Dopo 100 anni siamo qui, oggi, per cercare di capire quel momento’.
A chiudere la cerimonia le parole del curatore Claudio Rigon. ‘Siamo partiti tanto tempo fa con questa idea: la Strada delle Gallerie nel 2017 compirà 100 anni e merita un festeggiamento. Questa mostra, però, non è nata solo per celebrare un centenario, in ricordo di un passato che non c’è più. La Strada delle Gallerie è viva e ha saputo rimanere tale. Quando si percorre la Strada si entra 52 volte nel buio delle gallerie, ma si ha una percezione costante di luce, sia per i paesaggi che si spalancano a ogni uscita, sia per la storia che si respira passo dopo passo. Proprio sulla luminosità abbiamo deciso di puntare nell’allestimento di questa grande esposizione”.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 24 settembre da mercoledì a domenica dalle 10 alle 19. Per informazioni www.stradadellegallerie.it.
Ringraziamo Roberto Lorenzato per questa foto