Non è più un caso isolato e la pazienza ha un limite. Premesso che ho simpatia e ammirazione per i ragazzi che si impegnano e decidono di crescere all’interno di un movimento, un circolo culturale, un’associazione impegnata nel ‘vero sociale’, anzichè stare a poltrire a casa o a giocare alla play station atrofizzando il cervello, mi chiedo chi siano gli iscritti di Arcadia. Premetto anche che non ho intenzione di fare di tutta l’erba un fascio, ma credo sia arrivato il momento di denunciare e anche un organo di stampa può farlo. Perchè sia di monito ai genitori che forse non conoscono i figli, che forse non li sanno tenere a bada, che non insegnano il valore del rispetto, innanzitutto, verso una persona adulta.
Fosse la prima volta, ci passerei sopra, ma la violenza verbale, i profili che sono andata a studiarmi attentamente con l’aiuto di una mia amica psicologa, fanno pensare a ragazzi che hanno bisogno di serio aiuto, più che di ragazzi appartenenti ad un’associazione culturale. Ripeto, non è la prima volta. Era accaduto anche l’anno scorso quando la recidiva Eva Svamp, di cui ci piacerebbe conoscere i genitori per stringere loro forte la mano, ha insultato sulla nostra pagina facebook una cronista che aveva avuto solo il torto di intervistare alcuni sindaci dell’Altovicentino e chiedere loro cosa ne pensassero dei matrimoni gay. Apriti cielo. Un accanimento ed una violenza da lasciare di sasso. Abbiamo subito pensato ad un fake di qualche ragazza che ce l’avesse per motivi personali con la giornalista autrice del pezzo. Macchè, era solo una ragazzina scatenata, una specie di scheggia impazzita del web, che sfugge evidentemente al controllo di genitori che non prestano attenzione. Ma non è tutto: sempre l’anno scorso, sono dovuta andare dalla madre di un’altra ‘pazza della rete’, che dopo aver postato un articolo sull’islam, aveva messo in piedi qualcosa che sembrava cyberbullismo.
Lungi da me giudicare, ma vi chiediamo di tenere a freno i vostri ‘leoncini da tastiera’ , per questa volta non denunciamo, la prossima volta, passeremo alle vie legali perchè probabilmente serve qualche lezione esemplare. Mi chiedo, se questi ragazzi ora fanno così avendo a disposizione lo strumento della rete, da adulti cosa saranno?
Adesso, mi aspetto una molotov davanti casa.
Natalia Bandiera