Si prenda una qualsiasi comunità virtuale, si aggiungano due ingredienti alla discussione: diritti omosessuali e famiglia tradizionale. Risultato? Un terremoto che si protrae per tre giorni, generando scissioni virtuali a non finire. E’ quanto successo nei giorni scorsi su Facebook, nella pagina del gruppo ‘Sei di Malo se..’, dopo che l’amministratore, Enrico Muraro,  ha posto agli iscritti la fatidica domanda: “Cosa ne pensate di Family Day e Ddl Cirinnà?”.
Conclusione quasi già scritta dato il clamore di questi giorni, estremamente elettrici nel dibattito nazionale: è infatti arrivato in Senato per la discussione il Disegno di legge Cirinnà, riguardante la regolamentazione delle Unioni Civili per le coppie omosessuali, e su quella pagina si è scatenato l’inferno.
Unioni civili, parliamone. Saranno formalmente disciplinate con le norme del matrimonio, salvo per le adozioni, fattibili solo nei termini previsti dalla controversa Stepchild adoption. A preparare la discussione politica ci sono state due intense giornate di manifestazioni organizzate dai due schieramenti opposti: i favorevoli al Ddl si sono ritrovati il 23 gennaio in un centinaio di piazze, accompagnati dall’hashtag #SvegliatiItalia, mentre i contrari il 30  gennaio scorso hanno dato vita, al Circo Massimo di Roma, al ‘Family Day’.
Ma torniamo a Facebook. La discussione sul gruppo maladense è stata guidata da Muraro, nettamente contrario al testo del Ddl Cirinnà, puntuale nel ribadire a tutti,  con tanto di argomentazioni,  la sua posizione, incentrata sul diritto dei bambini a crescere con due genitori di sesso diverso. Per buona parte del dibattito, tutto è filato liscio e con toni pacati su tutti e due i fronti, finchè non sono interventi alcuni a spezzare il ritmo della discussione, accusando di omofobia, intolleranza e bigottismo tutti coloro che non la pensano in un certo modo: il loro.
A quel punto i discorsi hanno preso vie tortuose, e sono stati snocciolati, da ambo le parti, tanti luoghi comuni e personali interpretazioni della biologia, nonchè degli studi scientifici sulla materia dell’infanzia, col risultato di affossare un dibattito vivace su temi estremamente delicati. Alla fine è stato il signor Fabrizio Parolin a ‘cavare un ragno dal buco’,  regalando una limpida massima che racchiude tanto del modo di dibattere nazionale: “Ormai ci siamo sclerotizzati su posizioni antitetiche dalle quali non riusciamo a muoverci, dunque appare tedioso, oltre che sgradevole, proseguire”.
Così è stato infatti, la discussione si è arenata e trascinata stancamente, finchè un sottogruppo di persone ha deciso di sottrarsi alla ‘tirannia’ dell’amministratore e al dibattito sul social.
E’ nato un doppione su Fb, la community ‘Sei di Malo se.. 2.0’, che raccoglie già 900 iscritti. Segno della spaccatura tra due gruppi incapaci di discutere produttivamente. Del resto, si sa, distruggere è più facile che costruire.

 
Federico Pozzer

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