Hollywood e Lugo di Vicenza hanno pianto insieme la morte di Gino Pellegrini, classe 1940, sceneggiatore che ha lavorato come aiuto scenografo nei set più importanti degli anni ’60 e scomparso lo scorso dicembre. Ha affiancato Alfred Hitchcock nel suo famosissimo ‘Gli Uccelli’ e ha partecipato alla creazione di film che hanno fatto la della storia del cinema. ‘West Side Story’, ‘Mary Poppins’, ‘Hello Dolly’, ‘Indovina chi viene a cena’, ‘Star Treck’ e ‘2001: Odissea nello spazio’ sono i capolavori che portano anche la firma di Pellegrini, che ha riassunto la sua esperienza dicendo: “Oggi c’è l’elettronica, all’epoca c’erano i fondali veri”.
Nato nel 1940 a Lugo, Pellegrini rimase impressionato quando, lavorando a ‘2001: Odissea nello spazio’ gli chiesero di ridipingere continuamente le nuvole per il modellino della terra vista da lontano. “Ad ogni nuova inquadratura – ha raccontato – Stanley Kubrick la voleva diversa, per far capire che le nuvole si erano mosse.
Nel 1972 Pellegrino tornò in Italia dove riuscì ad esprimere a tutto tondo la sua abilità nella pittura e nella visione artistica, grazie al trompe l’oeil (la pittura che inganna l’occhio). Piazzetta Betlemme a San Giovanni in Persiceto, le pareti esterne della palestra di Castel di Casio, i muri tra le case popolari di Conselice e il soffitto del primo piano del ristorante Amerigo di Savigno sono opere sue e ‘prendono in giro i passanti’ facendo lpro credere che ci siano squarci di sole in mezzo a muri grigi, o panni stesi tra finestre dove nessuno ha lavato nulla. “La mia provocazione è dialogare con lo spazio – ha detto – sensibilizzare le persone per far loro capire che si possono cambiare i connotati delle superfici architettoniche con pochi tocchi La pittura – concludeva – può cambiare le cose in punta di piedi”.