“La Superstrada Pedemontana Veneta è in una fase di stallo: invitiamo il Presidente Zaia a salire sopra una ruspa, in qualche cantiere ‘caldo’, per tranquillizzare i cittadini sul pagamento degli espropri e sulla realizzazione delle opere complementari”. Così esordiscono in una nota i Consiglieri regionali dei gruppi tosiani Maurizio Conte, Giovanna Negro, Andrea Bassi e Stefano Casali. “C’era una volta l’autostrada pedemontana veneta con tutta la viabilità a servizio del territorio e dei cittadini, un’opera che nella sua completezza comprendeva le interconnessioni della SPV con le strade esistenti nel territorio circostante. Due esempi: la realizzazione della bretella tra la Sr 53 Vicenza-Treviso e il casello di Cassola o lo svincolo di Breganze per la interconnessione alla Complanare. La Pedemontana doveva essere veramente un punto di svolta per la crescita della produzione industriale e per la fluidificazione del traffico leggero e pesante in Veneto. Oggi invece abbiamo un nastro d’asfalto senza nessuna interconnessione ed evidenti problemi di inserimento territoriale e con molti cittadini, espropriati, che aspettano di essere pagati e sono ormai con l’acqua alla gola”.
“È questo dunque – si chiedono i tosiani – il futuro viario del Veneto che vogliamo? No di certo. Le tensioni e i problemi vanno risolti ascoltando i territori: gli espropriati che attendono i soldi da troppo tempo e le aziende in difficoltà per vincoli urbanistici vanno aiutati”.
“Presidente Zaia – concludono Conte, Negro, Bassi e Casali – parli personalmente con i cittadini interessati dalla Superstrada Pedemontana Veneta, li ascolti, li rassicuri, faccia capire loro che non ‘moriranno di Pedemontana’, ma che vedranno finalmente arrivare un’opera pubblica completa con tutti i crismi e che avranno i soldi che spettano loro, in tempi rapidi. Il Veneto lo chiede, noi lo pretendiamo”.