Nicola Masiero è un bravo ragazzo come tanti. Nato e cresciuto ad Asiago, il classico paese di montagna dove non si sbandierano gli affetti ma si va silenziosamente orgogliosi se un ragazzo segue le orme del padre.
Nicola ha 18 anni, studia e lavora. Forse niente di eccezionale, se non fosse che nel suo lavoro incarna consapevolmente e con orgoglio millenni della vita quotidiana dei suoi antenati dell’Altipiano, e se non fosse che ad oggi detiene un singolare primato di cui andare fieri: è il più giovane boscaiolo del Veneto.
Inutile dire che per lui è del tutto naturale. Studente modello, nessuna bocciatura e condotta impeccabile nella classe di V Manutenzione all’Istituto Mario Rigoni Stern, dove quest’anno sta studiando per ottenere la maturità.
Nicola, sei il più giovane boscaiolo del Veneto. Come sei arrivato a questo primato?
‘I miei nonni materni hanno una attività di lavorazione e commercio di legname, e fin da piccolo sono sempre stato a casa con loro. Nel 2015 la Provincia di Trento richiedeva il certificato per poter lavorare nei propri cantieri forestali e noi, essendo in zona di confine e avendo spesso l’occasione di lavorare in questi territori, abbiamo ritenuto opportuno partecipare al 1° corso per operatori forestali, che si è svolto proprio nel nostro Altopiano di Asiago. Tutto questo è stato fatto per favorire i boscaioli locali, anche in vista di una certificazione che molto presto diventerà obbligatoria anche in Veneto. I miei zii non hanno figli maschi e a me ci tengono in modo particolare. Così hanno insistito perché partecipassi anche io al corso’.
E quindi come è andata a finire?
‘E’ andata a finire che ho ottenuto un buon punteggio ed eccomi qua ad essere il boscaiolo certificato più giovane del Veneto con l’idoneità forestale per l’abbattimento di piante in tutta sicurezza. Ne sono a dir poco entusiasta e molto orgoglioso’.
Fare il boscaiolo non è certo una attività usuale, soprattutto tra i tuoi coetanei. Si tratta per te di un lavoro migliore di quelli considerati comunemente ‘normali’?
‘Fare il boscaiolo ad Asiago è abbastanza frequente. Io personalmente sono alla 4° generazione. Sicuramente lo è un po’ meno fra i miei coetanei, ma io lo apprezzo molto perché si sta all’aria aperta e mi piace perché mi sono accostato a questo lavoro fin da piccolo. Migliore o peggiore è difficile a dirsi. Ogni cosa che si fa con passione ti pesa meno e ti dà, come a me, grandi soddisfazioni.’
E’ un lavoro che faresti a tempo pieno? Non si può dire che non sia faticoso…
‘Lo farei subito, senza nessun dubbio. Ma per il momento devo accontentarmi di farlo solo nei pomeriggi. Devo finire prima la scuola, perché i miei genitori vogliono il diploma… non si sa mai, forse un giorno potrebbe servirmi anche quello! Per quanto riguarda la fatica c’è da dire che al giorno d’oggi non è più come una volta, quando si lavorava tanto a mano. Oggi si usano tanto i mezzi meccanici e quindi risulta tutto meno faticoso. Noi giovani, essendo abituati fin da piccoli alla tecnologia, impariamo subito ad utilizzarli ’.
La scuola professionale che stai frequentando ti ha aiutato? Hai imparato qualcosa che poi hai applicato nel tuo lavoro?
‘Ad essere onesto non mi ha aiutato più di tanto. Ho imparato a fare qualche piccola riparazione. Per il resto, considero quel che ho imparato a scuola un bagaglio culturale che ti può essere sempre utile nella vita’.
Nicola, ma cosa dicono le ragazze dei boscaioli?
‘Sinceramente… non l’ho mai chiesto! Penso lo reputino un lavoro pesante. Ma per me no, non lo è di sicuro’.
Marta Boriero